Viktor Troicki non ci sta. Il serbo si appellerà al CAS di Losanna contro la squalifica di 18 mesi per non aver lasciato un campione di sangue per un test antidoping durante il Masters 1000 di Monte Carlo. "E' stato chiaramente un errore dell'ufficiale di controllo, che era un medico e la persona preposta a decidere" ha scritto il serbo sul suo sito ufficiale. "Sono distrutto e sfinito. Si tratta di un incubo". Se la sanzione non dovesse essere ridotta, potrà tornare a giocare solo il 25 gennaio 2015. Il tribunale ha squalificato Troicki dopo aver creduto alle prove presentate dalla dottoressa, Elena Gorodilova, definita "coscienziosa e prudente" e con 15 anni di esperienza nel mondo dell'antidoping. "E' stata chiara: non era certo un problema su cui lei avrebbe potuto dare un consiglio al giocatore". Secondo Troicki, invece, la Gorodilova si è resa conto di non aver seguito le procedure e allora "Ha scaricato la colpa su di me". Il Tribunale ha definito Troicki un uomo "sicuro e determinato, sinceramente convinto della sua buona fede. Tuttavia, non significa che il suo racconto fosse preciso. Era incline ad esagerare, al fine di sostenere il suo punto di vista". Il Tribunale Indipendente dell'ITF si è espresso anche su Jack Reader, coach del serbo, che sembra essere l'unico testimone oculare della vicenda. "Siamo rimasti stupiti dalla sua testimonianza. Allena dal 1985, ma sembrava ignaro su diverse regole antidoping". Troicki punta all'annullamento della sentenza, il che gli potrebbe consentire di rientrare in tempo per lo Us Open. . "E' stato chiaramente un errore dell'ufficiale di controllo, che era un medico e la persona preposta a decidere" ha scritto il serbo sul suo sito ufficiale. "Sono distrutto e sfinito. Si tratta di un incubo". Se la sanzione non dovesse essere ridotta, potrà tornare a giocare solo il 25 gennaio 2015. Il tribunale ha squalificato Troicki dopo aver creduto alle prove presentate dalla dottoressa, Elena Gorodilova, definita "coscienziosa e prudente" e con 15 anni di esperienza nel mondo dell'antidoping. "E' stata chiara: non era certo un problema su cui lei avrebbe potuto dare un consiglio al giocatore". Secondo Troicki, invece, la Gorodilova si è resa conto di non aver seguito le procedure e allora "Ha scaricato la colpa su di me". Il Tribunale ha definito Troicki un uomo "sicuro e determinato, sinceramente convinto della sua buona fede. Tuttavia, non significa che il suo racconto fosse preciso. Era incline ad esagerare, al fine di sostenere il suo punto di vista". Il Tribunale Indipendente dell'ITF si è espresso anche su Jack Reader, coach del serbo, che sembra essere l'unico testimone oculare della vicenda. "Siamo rimasti stupiti dalla sua testimonianza. Allena dal 1985, ma sembrava ignaro su diverse regole antidoping". Troicki punta all'annullamento della sentenza, il che gli potrebbe consentire di rientrare in tempo per lo Us Open.