di Federico Mariani – foto Getty Images
Atp Syndey, Finale: [3] V.Troicki b. [4] G.Dimitrov 2-6 6-1 7-6(7)
Atp Auckland, Finale: [8] R.Bautista Agut b. J.Sock 6-1 1-0 Rit.
Due i tornei Masters 250 a livello maschile nella settimana che fa da preludio agli imminenti Australian Open, portata principale della prima parte del 2016. Si è giocato a Sydney e ad Auckland. In Australia si conferma campione Viktor Troicki: il serbo supera in rimonta Grigor Dimitrov annullando un matchpoint al tie break decisivo per bissare il successo targato 2015. In Nuova Zelanda, invece, la finale dura appena un set, poiché Jack Sock – influenzato – non è stato in grado di difendere la performance e regalare così la vittoria a Bautista Agut.
Sia per il serbo che per l'iberico si tratta del terzo successo in carriera. La doppietta siglata a Sydney da Troicki va a sommarsi al titolo conquistato a Mosca nel 2010, mentre per quanto riguarda Bautista si tratta del primo successo su cemento, il che dona completezza al palmares personale dopo gli allori carpiti (entrambi nel 2014) sulla terra di Stoccarda e sull'erba olandese di 's-Hertogenbosch.
C'è molto rammarico per il classe '91 di Haskovo, autore di un ottimo torneo che lo aveva visto tornare ad esprimersi finalmente sugli standard della versione 2014 inspiegabilmente abbandonati l'anno seguente. Dopo un primo set giocato egregiamente ed incamerato per 6-2 in appena 28 minuti, nel secondo Dimitrov evapora scomparendo dal campo: 20 errori gratuiti distribuiti in appena sette game sono una pecca imperdonabile in una finale Atp. Nel terzo set è lotta vera: Grisho manca sette palle break nei primi quattro turni in risposta e Troicki strappa il servizio bulgaro sul 4-4 guadagnandosi l'opportunità di servire per il titolo. In uno scatto d'orgoglio, il bulgaro opera il tanto agognato break (alla nona chance) e allunga il match che trova il suo inevitabile epilogo al tie break. Dimitrov prima annulla un matchpoint, poi è lui ad avere la chance di alzare al cielo il quinto trofeo della carriera, ma seppellisce a rete un comodo dritto che andava chiuso. Troicki non si fa pregare e dopo due ore e sedici minuti di gioco inchioda sul 9-7 il punteggio del tie break festeggiando la riconferma come campione a Sydney.