di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Nonostante ci siano quasi 20mila chilometri tra Valencia e Auckland, sul cemento neozelandese David Ferrer si trova come a casa sua. E così, poche ore fa, il tennista spagnolo ha messo in bacheca un’altra Heineken cup, la terza della carriera, la seconda consecutiva dopo il successo 2011.
Questa volta a pagare dazio è stato il belga Olivier Rochus (ranking Atp 68) che, dopo un cammino eccellente durante tutto il torneo è stato costretto a capitolare, sconfitto per 6-3, 6-4 da Ferru. Oltre ai tennisti, terza, incomoda, protagonista di questa finale neozelandese è stata la pioggia che ha interrotto a più riprese l’incontro.
Niente fantasmi dal passato: sebbene Olivier abbia battuto Ferrer proprio ad Auckland nel 2006, i precedenti sono nettamente a favore dello spagnolo che conduce 5 a 2 negli scontri diretti.
Pronti via David tiene il servizio con sicurezza ma, già nel secondo gioco, la pioggia fa capolino nel cielo di Auckland e l’incontro viene sospeso per una ventina di minuti.
Al rientro in campo il belga si trova subito a dover salvare un break point ma lo fa nel peggiore dei modi, con un doppio fallo. Da quel momento in poi il match è in discesa per lo spagnolo numero 5 del mondo che tiene sempre il servizio senza problemi e chiude il primo set col punteggio di 6-3, non prima di una seconda, breve interruzione causata da un acquazzone.
I colpi di Ferru sono decisamente più pesanti rispetto a quelli dell’avversario che è spesso costretto a giocare in difesa, lontano dalla riga di fondo. Il dritto di Rochus non punge e il suo rovescio in back, spesso, non è abbastanza profondo per contenere la potenza del valenciano.
Nel secondo set l’equilibrio è maggiore. Sebbene Ferrer conquisti subito un break di vantaggio, il belga non si perde d’animo e agguanta l’avversario impattando sul 4-4. Ma nel finale la maggior classe e potenza dello spagnolo fanno la differenza e Ferru conquista la partita per 6-4.
“Questa è la mia vittoria più bella qui ad Auckland – ha dichiarato il campione -. Ogni anno, invecchiando, è sempre più difficile ripetersi”. David conferma il suo speciale rapporto con l’Open neozelandese e ricambia l’affetto del pubblico. “Per me è uno dei tornei più belli, pieno di persone che amano il tennis”.
Da professionista esemplare quale è, Ferrer sa bene che il tempo per i festeggiamenti è poco. Dopo aver “scaldato i motori” in Nuova Zelanda è già tempo di volare in Australia per il primo, grande appuntamento stagionale.
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