di Alessandro Magrini – foto Getty Images
Domenica amara per Camila Giorgi, che nella finale del WTA di Katowice si è dovuta arrendere per 6-4 6-3 alla slovacca Anna Karolina Schmiedlova.
E dire che i presupposti per una giornata di gloria c’erano tutti. All’appuntamento finale sul “veloce” indoor in terra polacca l’azzurra si presentava infatti con credenziali importanti, forte della netta vittoria ottenuta in semifinale su Agnieszka Radwanska, beniamina di casa e testa di serie numero uno del torneo. Al contrario, cammino decisamente meno impervio per la Schmiedlova, sbarazzatasi nell'altra semifinale della giovane belga Van Uytvanck con un 6-4 6-1 senz'appello. Ma si sa, nello sport e in particolare nel tennis, ogni gara è sempre una storia a sé. Può capitare quindi, e purtroppo è quel che è capitato a Camila, che alla classica impresa faccia seguito una prova non all'altezza.
Nel confronto con la slovacca la ventitreenne di Macerata partiva sicuramente con i favori del pronostico. Tuttavia il suo tennis “a cento all’ora”, che fa tanto “male” quando tutto funziona alla perfezione, nelle giornate meno felici si trasforma spesso in un’arma a doppio taglio. Complici i troppi errori da fondocampo e un rendimento al servizio non entusiasmante, la Giorgi ha dovuto così cedere all’avversaria un primo set contraddistinto da ben 7 break. Dopo un’ottima reazione che l’ha mandata avanti 3-1 nel secondo parziale, Camila ha poi pagato nuovamente la troppa incostanza, con la rivale che ne ha approfittato per chiudere 6-4 6-3 e aggiudicarsi il primo titolo della carriera.
“Prima volta” invece ancora rimandata per l’italiana, che dopo il successo sfiorato contro Alize Cornet proprio a Katowice la scorsa stagione (con match point a favore), quest’anno non è riuscita a completare l’opera. Per lei solo sconfitte nelle tre finali disputate in carriera: oltre alle due consecutive delusioni in Polonia, nel 2014 la Giorgi aveva perso anche a Linz da Karolina Pliskova (anche in questo caso con match point a favore).
Sorride così la Schmiedlova, che con questo successo si vendica dei colori azzurri, dopo la sconfitta nella finale di Rio de Janeiro subita a Febbraio da Sara Errani.