Il toscano, ex n. 1 junior, cede al belga Dubail ma mostra incoraggianti segnali di ripresa. Quattro azzurri al turno decisivo: Napolitano, Bega, Galovic e Cecchinato. 

Alessandro Bega è uno dei quattro italiani al turno decisivo delle qualificazioni
(Foto di Antonio Milesi – E' di Milesi anche la foto in home page)

Da Bergamo, Riccardo Bisti – 3 febbraio 2013

 
Si può trarre coraggio da una sconfitta? Si, è possibile. A patto che si continui a lavorare giorno dopo giorno. E’ quello che dovrà fare Matteo Trevisan, sconfitto al secondo turno delle qualificazioni del Trofeo Faip-Perrel (42.500€, Play-It). Oggi il ranking ATP lo vede al numero 979 (è stato al massimo 267), ma nel 2007 era numero 1 junior grazie a splendidi risultati: vittorie a Santa Croce sull’Arno e al Trofeo Bonfiglio, semifinali a Roland Garros e Us Open, quarti a Wimbledon. C’era grande attesa per il suo sbarco tra i professionisti, ma fino ad oggi è andata male: ha avuto un pizzico di sfortuna (infortuni vari, persino la mononucleosi), ma avrebbe potuto fare di più. Lo scorso anno sembrava un ex, ma a 23 anni non è ancora tempo per alzare bandiera bianca. A Bergamo ha vinto un buon match contro Thomas Fabbiano, suo ex-gemello nell’attività junior e prima testa di serie del tabellone cadetto. Nella domenica bergamasca, mentre a Torino si giocavano gli ultimi singolari di Italia-Croazia, Trevisan ha ceduto 6-3 6-7 6-4 al belga Julien Dubail, 24enne belga che a dispetto del ranking (n. 569 ATP) possiede una notevole qualità tennistica. Al palasport di Alzano Lombardo, davanti a circa 200 spettatori, si è visto un match a ritmi supersonici, in cui Trevisan ha giocato meno bene i punti importanti. Nel primo set – chiuso da un doppio fallo – ha subito due break, poi la qualità è salita game dopo game. Piano piano trovava le misure, anche se doveva soffrire nei suoi turni di battuta. Sul 3-4 rimontava da 0-30 (rimonta suggellata da una bella volèe acrobatica) e sul 5-6 recuperava da 15-30. Nel tie-break sembrava finita, con Dubail avanti 5-1 grazie a una risposta vincente, di puro istinto, sulla prima palla di Trevisan. Invece il belga si disuniva, commettevva qualche errore di troppo e consentiva all’azzurro di salire sul 5-5. A quel punto, Dubail saliva a matchpoint grazie a un clamoroso errore della giudice di sedia, che non ha chiamato un colpo del belga lungo di almeno 5-6 centimetri. L’azzurro ha protestato a lungo, ma ha comunque cancellato il matchpoint con un bel passante lungolinea. Sullo slancio, vinceva 8-6 e conquistava il terzo set.
 
Un attimo di distrazione gli costava il break in avvio. Dubail lo avrebbe conservato fino alla fine, sia pur tra indicibili sofferenze: sotto gli occhi di Djordje Djokovic (griffato Uniqlo come il fratello) e Gabriele Magoni, titolare di Perrel che non si è perso uno scambio, Trevisan ha avuto cinque palle break per rimettere in sesto la partita. In particolare, ha avuto tre chance d’oro nell’ottavo game. Una l’ha sciupata sparacchiando un dritto in lunghezza, nella seconda si è difeso ma ha finito col cedere il punto. L’ultima è volata via con una risposta in corridoio. Su quel colpo sono terminate le speranze di accedere al turno decisivo, dove avrebbe affrontato l’altro azzurro Viktor Galovic, vincitore con un doppio 6-4 su Gianluca Di Nicola. Trevisan ha un tennis molto potente, senza reali punti deboli. Deve migliorare nel fisico, storico tallone d’achille. E’ piuttosto lento negli spostamenti, soprattutto negli scatti laterali. La sua presenza a Bergamo non lascerà traccia nel ranking ATP, ma può essere un punto di partenza per la rinascita. A 23 anni è doveroso crederci. L’atteggiamento a fine partita fa ben sperare. “Dovevo giocare meglio sulle palle break”, ha detto mentre la gente gli tributava un applauso di incoraggiamento. Le quattro vittorie degli italiani sono giunte in altrettanti scontri diretti. Contro i tennisti stranieri sono arrivate soltanto sconfitte: oltre a Trevisan, hanno ceduto Riccardo Sinicropi (6-2 6-4 contro David Rice), Andrea Patracchini (7-5 6-3 contro Nikoloz Basilashvili) e Andrea Falgheri (6-2 6-2 contro Martin Fischer). L’Italia ha comunque la certezza di piazzare un altro giocatore nel main draw: uscirà dal derby tra Stefano Napolitano e Alessandro Bega. Tenteranno il colpaccio anche Galovic (contro Dubail) e Marco Cecchinato, opposto a Basilashvili.