'Le Parisien' ha ripercorso in venti episodi la storia del torneo di Parigi-Bercy. Ve li riproponiamo: dal primo titolo di Becker all’ultimo di Djokovic, passando per la sorpresa Mansdorf, la reazione di Pioline, il taglio di Safin, le magie di Nalbandian e tanto altro…Il Masters 1000 di Parigi-Bercy compie trent’anni. Una storia partita nel 1986, che continua ed è cresciuta di anno in anno fino alle novità del 2015, con un impianto rinnovato e il grande spettacolo delle presentazioni. Sembrava impossibile far meglio di quanto da anni accade all’O2 Arena, invece a Parigi ci sono riusciti e si godono il loro prodotto, reso molto più appetibile anche ai migliori dopo l’inserimento di una settimana di pausa prima delle ATP World Tour Finals. La versione online del quotidiano Le Parisien ha ripercorso la storia del torneo in 20 momenti. Ve li riproponiamo di seguito.

1986
La nascita di un torneo di punta
Due anni dopo la sua inaugurazione, il Palais Omnisport di Parigi-Bercy apre le porte al suo primo torneo di tennis. Vince un Boris Becker appena diciottenne, ma già due volte campione di Wimbledon, superando in finale il sorprendente Sergio Casal. Partito dalle qualificazioni, lo spagnolo (che poi si sarebbe distinto principalmente in doppio, e oggi è titolare della famosa accademia spagnola insieme a Emilio Sanchez) batté John McEnroe e Tim Mayotte, prima di arrendersi 6-4 6-3 7-6 in finale.
 
1988
Leconte maltrattato dal pubblico
Il pubblico del torneo parigino non è il più tenero del mondo, nemmeno con i tennisti francesi. Lo sa bene Henri Leconte: le sue parole dopo la sconfitta in finale al Roland Garros, e i dubbi sulla partecipazione alle Olimpiadi di Seoul (dove poi ha giocato ma perso subito) gli sono valsi l’ostilità degli spettatori francesi. Hanno iniziato a fischiarlo nel corso del riscaldamento e poi hanno proseguito a infastidirlo per l’intera durata del suo match di primo turno, perso 7-5 6-1 contro John McEnroe.

 
1988
Mansdorf l’opportunista
Non se l’aspettava nessuno. Dopo aver beneficiato al primo turno del forfait di Mats Wilander, numero uno del mondo, l’israeliano Amos Mansdorf – allora ventitreenne – infilò il torneo della vita, battendo Derrick Rostagno, Aaron Krickstein, Jakob Hlasek e pure Brad Gilbert, maltrattato in finale e stoppato all’ultimo atto per il secondo anno di fila. È rimasto il più importante titolo della sua carriera, che l’ha visto arrivare al massimo alla posizione numero 18 della classifica.

 
1990
Bercy orfana della finale
Correva l’anno 1990, quando la finale del torneo durò appena sei giochi. Da una parte Stefan Ebderg, dall’altra Boris Becker. Il match prometteva scintille e spettacolo, ma durò solo fino al 3-3, quando l’attuale coach di Novak Djokovic (e al tempo campione in carica) subì uno strappo alla coscia sinistra e non riuscì a continuare.
 
1991
Noah umilia Santoro
“Ho preso uno tsunami in faccia”. Fu la frase che pronunciò nel 1991 un Fabrice Santoro diciannovenne, sconfitto al primo turno da uno Yannick Noah pronto al pensionamento, ma ancora largamente sostenuto dal pubblico di Bercy. Qualche mese dopo sarebbe diventato capitano di Coppa Davis.
 
1991
Forget, la prima volta non si scorda mai
Nella storia del torneo, solo tre francesi sono riusciti a mettere tutti in fila. Il primo è stato Guy Forget, che vinse il titolo nel 1991, dopo una feroce battaglia di 3 ore e 46 minuti contro Pete Sampras. Lo statunitense arrivò vicino al successo nel quarto set, ma non bastò. Vinse il francese 7-6 4-6 5-7 6-4 6-4, sollevando il nuovo trofeo realizzato da Lucio Fanti, rappresentante un albero di bronzo.

 
1992
Becker entra nella storia
Al POPB (Palais Omnisport Paris Bercy) Boris Becker si trovava come a casa. Dopo la finale sfortunata del 1990, si riscattò vincendo il suo terzo titolo due anni più tardi, battendo John McEnroe, Jim Courier, Goran Ivanisevic e il campione uscente Guy Forget. Da allora, nessuno è riuscito a vincere più titoli di lui. In due l’hanno eguagliato: Marat Safin (2000, 2002, 2004) e Novak Djokovic (2009, 2013, 2014).
 
1996
Il crac di Pioline
Battuto in tre set da Yevgeny Kafelnikov, Cédric Pioline non la lasciò cadere a un gruppetto di spettatori che l’aveva fischiato più volte nel corso dell’incontro. “Quando succedono cose come quella di stasera – tuonò – non sono fiero di essere francese”. Nel corso del torneo, anche a Boris Becker capitò un’esperienza simile, e il suo giudizio non fu molto più tenero. “Arrivando qui da un’atmosfera rilassata come quella di Stoccarda e Vienna, mi sembra di essere giunto in un asilo. Tutte le volte che ho lasciato questo torneo, ero sul punto di farmi ricoverare”.

 
1999
Agassi re di Parigi
Già vincitore qualche mese prima del Roland Garros, Andrè Agassi tornò a Parigi per prendersi anche il titolo a Bercy, già vinto cinque anni prima, e si ripetà battendo Marat Safin in finale. Sedici anni dopo, il Kid di Las Vegas è ancora l’unico capace di conquistare entrambi i grandi tornei parigini nella medesima stagione. Quest’anno lo può eguagliare Stanislas Wawrinka.
 
2000
Safin ci lascia un sopracciglio
Il 2000 è l’anno di Marat Safin. Ha vinto lo Us Open, il Masters 1000 di Toronto e altri quattro tornei, ma ha solo 21 anni e non ne vuole sapere di fermarsi. Si gioca la prima posizione del ranking, e se la prenderà dopo una finale eterna contro Mark Philippoussis, vinta 3-6 7-6 6-4 3-6 7-6 dopo 3 ore e 28 e un taglio al sopracciglio (colpito dalla racchetta) nel corso del terzo set. La ferita sanguina, serve del ghiaccio a ogni cambio campo, ma Marat non molla di un centimetro. “Sono stato vicino ad abbandonare – disse -, ma non potevo mollare così”. Il giorno dopo diventa per la prima volta numero uno del mondo.

 
2001
Lo sprint di Grosjean
Sebastien Grosjean ha concluso la stagione 2001 col botto. Vincitore in finale a Bercy contro Kafelnikov (secondo francese di sempre a riuscirci), si guadagna il Masters di fine anno a Sydney, dove raggiunge la finale, prima di vincere la Coppa Davis con la Francia.

2003
Finalmente Henman
Sempre nei primi, ma mai vincente. Fino all’edizione 2003 del torneo di Bercy. L’ultimo titolo della carriera di Tim Henman, ma anche il più importante. Fuori Federer nei quarti, fuori Roddick in semifinale, e fuori in finale la grande sorpresa Andrei Pavel, che dopo qualche stagione fra i top 50 (con trascorsi da numero 18), prima di quel torneo scivolò addirittura alla posizione numero 191 del mondo, ma trovò immediatamente il modo per tornare nei 100.
 
2007
Il festival di Nalbandian
Almagro, Moya, Federer, Ferrer, Gasquet e Nadal. È lo stupendo cammino di David Nalbandian nell’edizione 2007, quando siglò la doppietta Madrid-Parigi, mostrando forse il miglior tennis della propria carriera. Se ne accorse anche Nadal, battuto 6-4 6-0 in una finale senza appello.

 
2008
Forget e Grosjean trovano il successore
Dal 1991 al 2001, dal 2001 al 2008. Il terzo e ultimo francese a vincere a Bercy è stato Jo-Wilfried Tsonga, campione a sette anni da Sebastien Grosjean. Il transalpino è andato al terzo set in quattro match su cinque, ma li ha vinti tutti, battendo Stepanek, Djokovic, Roddick, Blake e il campione uscente David Nalbandian.
 
2010
Cinque match-point per nulla
2 ore e 41 minuti, tre tie-break e cinque match-point mancati. La semifinale del 2010 ha regalato una delle più grandi gioie della sua carriera a Gael Monfils, nonché uno dei match più combattuti nella storia del torneo. A cadere è stato Roger Federer, che col francese aveva sempre vinto. Nell’altra semifinale, Michael Llodra ha un match-point contro Robin Soderling per regalare al pubblico francese la prima finale di casa della storia, ma vince lo svedese.
 
2011
Federer finalmente vincitore
Prima finale a Bercy e prima vittoria per Roger Federer, che diventa anche il primo giocatore nella storia ad aver raggiunto almeno l’ultimo atto in tutti i nove Masters 1000. Lo svizzero chiude il torneo senza perdere un set, battendo in finale Jo-Wilfried Tsonga.
 
 
2012
La forza non è con Djokovic
Star Wars non ha portato bene a Novak Djokovic. Il 31 ottobre 2012, nella serata di Halloween, il campione serbo si presentò in campo con la maschera di Darth Vader, il cattivo della celebre saga televisiva. Un siparietto che non spaventa Sam Querrey, o forse solo inizialmente. Il serbo vince i primi otto giochi e sale 6-0 2-0, ma non basta e finisce per arrendersi 0-6 7-6 6-4.
 
2012
Mezz’ora per un game
Paul-Henri Mathieu serve per il match sul 6-4 5-4, contro Roberto Bautista-Agut. Finisce sotto 0-40, poi risale e arriva un sacco di volte a un passo da chiudere il match, ma finisce per cedere il game dopo 27 minuti e la bellezza di quindici parità. Vincerà comunque il match, chiudendo 7-5.
 
2013
Ibrahimovic con Djokovic
“Non è mai troppo tardi per iniziare col tennis”. È stato l’invito di Novak Djokovic a Zlatan Ibrahimovic, in tribuna per la semifinale fra il serbo e Roger Federer. Dopo il successo, ‘Nole’ ha invitato in campo a scambiare qualche palla lo svedese del PSG, regalando un bel siparietto al pubblico dell’Omnisport.
 


2014
La tripletta di ‘Nole’
Novak Djokovic agguanta Boris Becker e Marat Safin nei record del torneo di Bercy, prendendosi il terzo successo dopo quelli del 2009 e del 2013. Chiude il torneo senza perdere nemmeno un set, battendo Milos Raonic in finale con un eloquente 6-2 6-3.