In una Cortina ancora scossa dalle frane e dal maltempo che nella notte tra martedì e mercoledì hanno provocato tre morti, il Challenger ampezzano ritrova il sole e manda in campo i primi quattro match di ottavi di finale della parte alta del tabellone. A impressionare, per sicurezza e rapidità, è Paolo Lorenzi. Non è una sorpresa, sia chiaro, perché il senese è numero 83 del ranking mondiale Atp e perché è la testa di serie n.1 di questo tabellone. Un tabellone nel quale ha macinato due avversari tosti senza un minimo d'incertezza: 6-1 6-2 al cileno Garin prima, e 6-1 6-3 allo spagnolo Ruben Ramirez-Hidalgo poi. Due avversari con in comune la predilezione per il rosso, non certo la carta d'identità: 19 anni il cileno, 37 l'iberico. E proprio contro il veterano di Alicante, Lorenzi ha mostrato la solita risposta incisiva, ancor più utile e profittevole giocando in altura (circa 1.200 metri sul livello del mare). “Con Ruben – ha detto l'azzurro – abbiamo sempre fatto delle gran maratone, e sono state più le volte in cui lui ha battuto me di quanto non abbia fatto io: ma oggi tutto è andato bene e posso dire di trovarmi davvero bene in queste condizioni”. E deve essere proprio così per aver superato con tale slancio un giocatore che ha vinto più di 300 partite a livello Challenger. In più, per gli amanti di numeri e statistiche, Lorenzi e Ramirez-Hidalgo sono due dei soli quattro giocatori al mondo ad aver superato tale traguardo.
Ma il mercoledì che segna il giro di boa del torneo è stato caratterizzato anche dall'uscita di scena di Federico Gaio, finalista nella scorsa edizione, quando partì come wild card. Quest'anno era invece ammesso di diritto nel main draw, ma è stato subito battuto in tre set dall'altro spagnolo terribile, per giunta pure mancino, Daniel Munoz-De La Nava. Sostenuto dagli spalti dalla figlioletta e dalla moglie per la seconda volta incinta, l'iberico si è trovato subito avanti di un set e di un break. “Sì, però poi Gaio è salito di livello e nel terzo set tutto è girato su qualche palla e – ammette Munoz-De La Nava – sono stato anche un po' fortunato a spuntarla”. Un altro motivo per sorridere gli azzurri lo trovano con Alessandro Giannessi, spezzino capace di dar seguito alle buone prove stagionali conquistandosi i quarti di finale ai danni del toscano Adelchi Virgili. Che pure quest'anno può recriminare, come lo scorso anno, per il mancato passaggio del 2° turno: nel 2014 era avanti di un set e un break contro Starace, questa volta era in vantaggio di un break nel parziale decisivo prima di doversi arrendere con il punteggio di 6-1 3-6 6-4. Giovedì i quattro match della parte bassa del tabellone di singolare, tra i quali spicca la sfida serale tra il vincitore della prima edizione Filip Krajinovic, serbo, e il qualificato azzurro Matteo Trevisan. Il programma si apre invece alle 11, con il canturino Andrea Arnaboldi opposto al belga d'origine italiana Julien Cagnina. A seguire, il trentino Bellotti contro il russo Kuznetsov, n.3 del seeding.
RISULTATI
Singolare, tabellone principale: A. Giannessi (Ita) [WC] b. Ad. Virgili (Ita) [Q] 6-1 3-6 6-4, D. Munoz-De La Nava (Esp) [4] b. F. Gaio (Ita) 6-3 4-6 7-6(4), P. Lorenzi (Ita) [1] b. R. Ramirez-Hidalgo (Esp) 6-1 6-3, D. Brands (Ger) b. A. Karatsev (Rus) [8] 6-2 7-5.
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