Il primo sospiro di sollievo l'avrà tirato Roberta Vinci. Demolita nei quarti da Victoria Azarenka, poteva rimetterci qualcosa sul piano della fiducia. Ma poi, vedendo come la bielorussa ha maciullato tutte le altre, avrà pensato che mal comune, in fondo, è anche mezzo gaudio. Alla vigilia del 2016, scrivendo per Sports Illustrated, “Vika” aveva spiegato di aver ritrovato se stessa, soprattutto nel movimento dei piedi. Diceva la verità. Al Brisbane International ha perso 17 game in cinque partite ed è tornata a vincere dopo due anni e mezzo. E' di nuovo lei, è di nuovo tra le favorite per l'Australian Open. Vuoi perché l'ha già vinto per due volte (2012 e 2013), vuoi perché le altre si stanno auto-eliminando. Serena, Halep, Sharapova, Muguruza, Kvitova…chi più chi meno, hanno avuto tutte qualche problema nella prima settimana del 2016. Lei no, è di nuovo famelica, mette quasi paura. Non ha potuto nulla nemmeno Angelique Kerber, sempre molto competitiva in questi tornei. La tedesca ha tenuto duro fino al 3-3, poi la Azarenka si è presa nove dei dieci game successivi e ha sigillato un netto 6-3 6-1, una sentenza di primo grado che potrebbe pesare nei prossimi gradi di giudizio, a partire dall'Australian Open. Vika ha sparato 23 colpi vincenti e appena 9 errori, riportando in attivo il bilancio contro le top-10: contro le migliori ha giocato 119 partite, vincendone 60 contro 59 sconfitte. Per la Azarenka è il titolo WTA numero 18, il primo dopo Cincinnati 2013, quando batté addirittura Serena Williams. In chiave Australian Open sarà tra le top-5 favorite, anche in virtù di un bilancio che le ha visto vincere 35 delle ultime 39 partite nella terra dei canguri. Adesso si recherà direttamente a Melbourne, saltando il WTA di Sydney. Per quanto visto nel Queensland, non ha certo bisogno di mettersi a punto.
ADESSO FUNZIONA TUTTO
“Sono contenta ma non sollevata – ha detto la Azarenka – volevo vincere questo torneo, ma non avevo la sensazione che una sconfitta sarebbe stata la fine del mondo”. La bielorussa ha poi spiegato che il 2015 (ma mettiamoci anche il 2014…) è stata una stagione difficile. Ha dovuto convivere con parecchi dolori. Per questo, ha avuto bisogno di tempo per rimettere a posto mente, corpo e anima. “E' stata una battaglia costante con il dolore, con la paura che avrei continuato ad avere male. Sono arrivata a un punto in cui ho dovuto decidere di fermarmi, cercare di capire cosa dovevo cambiare della mia vita fuori dal campo da tennis. Adesso ho trovato quello che funziona, quello che mi fa stare tranquilla, calma e in pace. Quindi ora va tutto bene”. Ciò che impressiona è la differenza con le altre top-players: sono tutte in un mare di problemi, mentre lei sta mostrando sprazzi del tennis che l'aveva portata al numero 1 WTA. Nemmeno troppo tempo fa. Tra l'altro ha eguagliato Serena Williams nel numero di game persi per vincere un torneo: nessuna giocatrice è stata capace di perderne meno di 17. La Kerber si conferma affidabile, ma con limiti precisi. Ci sono alcune giocatrici più forti di lei (non troppe), e quando giocano al meglio non c'è niente da fare. Per ottenere un buon risultato a Melbourne dovrà avere un pizzico di fortuna. “E comunque non è male raggiungere la finale nel primo torneo dell'anno”. Speri di non pescare troppo presto la Azarenka…
WTA PREMIER BRISBANE – Finale
Victoria Azarenka (BLR) b. Angelique Kerber (GER) 6-3 6-1