La storia recente insegna che i tornei di avvicinamento all'Australian Open non sono così indicativi, almeno in vista di Melbourne. Per questo, le più forti non devono allarmarsi troppo per le difficoltà incontrate nei loro primi match. E poi, in questo caso, va bene la filastrocca “mal comune, mezzo gaudio”. Già, perché Garbine Muguruza, Agnieszka Radwanska e Simona Halep hanno dovuto lottare duramente per passare il turno, tra Brisbane e Shenzhen. Forse significa che il tennis femminile è sempre più equilibrato, o magari che ci vuole qualche settimana per trovare la forma ideale. La verità è che tutte hanno faticato. Maledettamente.
L'AUSTRALIA STREGATA DI SAMMY
Muguruza-Stosur era il match del giorno al Brisbane International. Anche se fatica da matti nei tornei di casa, “Sammy” è pur sempre la numero 1 australiana, in attesa che Destanee Aiava ne raccolga il testimone. In sei partecipazioni a Brisbane, ha vinto appena quattro partite. Le è andata male anche stavolta. “Penso che Samantha abbia giocato molto bene – ha detto la Muguruza dopo il successo per 7-5 6-7 7-5 – ha servito alla grande! Io non ero sempre al massimo, però ho dato tutto quello che avevo”. Sotto di un set e di un break, la Stosur si è rifiutata di perdere e ha acciuffato il tie-break del secondo. Sullo slancio, è salita 4-2 ma sono comparsi i fantasmi che spesso l'hanno accompagnata in Australia. “Quando l'ha ripresa nel terzo set, ho pensato che era il mio momento. E a quel punto non potevo farmi sfuggire l'occasione” ha detto la Muguruza, che negli ottavi avrà un match impegnativo contro la rampante Daria Kasaktina.
AGA SI SALVA PER UN PELO
A Shenzhen, la Radwanska è la prima testa di serie e ha rischiato grosso contro una wild card locale. Se la Stosur è pur sempre un'ex campionessa Slam, non si può dire altrettanto di Duan Ying-Ying (n.103 WTA), che ha costretto la polacca a una dura battaglia, chiusa col punteggio di 6-2 6-7 7-5. “Non ho certo espresso il mio miglior tennis, ma sono contenta di aver vinto. Ho portato a casa il risultato più importante”. Sotto 4-1 nel secondo, la polacca si è arrampicata al tie-break ma lo ha perso, condannandosi a un'altra ora di tennis. Per lei è stato un incubo, poiché la cinese le ha strappato il servizio al nono game, ha servito sul 5-4 ed è arrivata a giocarsi tre matchpoint. Le è girata male, anche grazie all'ostinazione della Radwanska. “Non è facile giocare contro qualcuno per la prima volta, non sai mai cosa aspettarti – ha detto Aga – però lei ha servito molto bene, inoltre è solida e potente. Non aveva niente da perdere, è stato un match molto equilibrato”. Negli ottavi, se la vedrà con Sorana Cirstea.
SIMONA L'AUSTRALIANA
Ha avuto bisogno di tre set anche Simona Halep. In un match tra ex finaliste Slam, la rumena ha superato Jelena Jankovic col punteggio di 6-1 3-6 6-3 e si è mostrata piuttosto soddisfatta, anche di qualche miglioria tecnica. Nel periodo di offseason, Simona ha lavorato molto sul dritto. Vuole avere una seconda arma nel gioco da fondo, da affiancare a un rovescio bello ma un po' leggero. Per la prima volta, la Halep ha effettuato la preparazione invernale in Australia. “In questo modo mi sono potuta adattare al calore e al jet lag. Mi sono trovata talmente bene che non mi sono presa neanche un giorno di riposo. L'anno scorso mi ero ammalata durante la preparazione, mentre stavolta mi sono allenata a dovere”. Sempre meglio che prepararsi in Romania, dove la temperatura arriva anche a -15 gradi, obbligando a prepararsi indoor. I prossimi match e l'Australian Open diranno se Simona ha fatto il lavoro giusto.