Mentre l’Australia maschile può sognare in grande, con un gruppo di giovani interessanti guidati da Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis e la saggia mano di Lleyton Hewitt sulla panchina della Coppa Davis, per il settore femminile si prevedono tempi un po’ meno felici. Il secco k.o. contro gli Stati Uniti negli spareggi per il World Group ha obbligato le australiane a un altro anno nel World Group II, e con Sam Stosur sempre meno giovane e meno competitiva, il futuro è abbastanza incerto. L’ITF ha appena dato la possibilità di giocare per l’Australia a Daria Gavrilova, che ha esordito proprio nel deludente 0-4 di Brisbane, ma la giocatrice di origini russe è l’unica under-25 del Paese fra le prime 250 del mondo. Potrebbe presto raggiungerla la croata Ajla Tomljanovic, ventiduenne che ha già raggiunto le top-50 ed è nota alle cronache rosa come fidanzata di Nick Kyrgios, ma la sua situazione appare decisamente più complicata. La giocatrice nativa di Zagabria ha avviato le pratiche per la cittadinanza già nel gennaio 2014, dopo il trasferimento a Brisbane, ma il lungo iter non è ancora terminato, e soprattutto – a differenza della coetanea che non aveva mai giocato in Fed Cup per la Russia – lei potrebbe pagare a caro prezzo le otto presenze con la maglia della Croazia, tutte collezionate fra 2010 e 2011. Una situazione che la mette praticamente negli stessi panni dello sloveno Aljaz Bedene, che dopo aver ottenuto il passaporto britannico le ha provate tutte per poter aggiungersi a Murray e compagni nel team di Davis, ma per il momento si è visto sempre chiudere la porta in faccia dall’ITF. Nel caso della Tomljanovic la situazione è ancora peggiore: visto che la possibilità di vederla difendere i colori gialloverdi in Fed Cup o alle Olimpiadi pare piuttosto remota, la federazione sta pensando di tagliarle i fondi, malgrado negli Slam giochi già per la bandiera australiana e potrebbe farlo presto anche nel circuito WTA.
UN FUTURO NELLE MANI (ANCHE) DEL TAS
Steve Healy, presidente di Tennis Australia, ha spiegato che visto il precedente di Bedene, il cui caso è attualmente al vaglio del TAS di Losanna, è difficile pensare che la Tomljanovic possa ricevere un trattamento migliore da parte dell’ITF. Da qui l’intenzione di discuterne l’appoggio federale, che comprende dei finanziamenti significativi e la possibilità di allenarsi gratuitamente – in passato anche con David Taylor – alla National Academy di Brisbane. “Penso – ha detto Healy – che il board debba discutere la situazione. In qualità di dirigenti dobbiamo porci una domanda fondamentale: sostenere o meno una giocatrice che potrà giocare per l’Australia nel circuito WTA ma probabilmente non in Fed Cup o alle Olimpiadi? E se sì, come? La risposta è difficile. Credo sia importante che i giocatori che ricevono dei finanziamenti giochino per l’Australia. Ajla è una persona splendida, e ci piacerebbe aiutarla, ma il discorso non riguarda solamente lei. È una questione di principio. Dobbiamo fare un passo indietro e pensare a come muoverci”. Healy ha aggiunto che Tennis Australia sta aspettando la sentenza del Tribunale Arbitrale dello sport sul caso Bedene, per avere le idee più chiare sulle reali possibilità della Tomljanovic. “Comprendo e appoggio la posizione di Pat Rafter (direttore dei programmi federali, ndr), secondo il quale, una volta che i giocatori diventano autosufficienti a livello economico, debbano ricevere dei finanziamenti solo se possono giocare per il nostro paese. Tuttavia, non voglio dare giudizi affrettati, valuteremo ogni fattore prima di prendere una decisione definitiva”. Per la Tomljanovic, dunque, una nuova probabile mazzata in vista, dopo l’infortunio alla spalla (con conseguente operazione) che la tiene ai box dall’Australian Open. L’assenza dai campi l’ha già fatta precipitare fuori dalle prime 100 del mondo, ma i problemi sembrano solo all’inizio.
Tradita (probabilmente) dal caso Bedene
Ajla Tomljanovic si trova nella stessa situazione dello sloveno-britannico. Presa la cittadinanza australiana, sembra quasi certo che non le verrà permesso di giocare in Fed Cup, viste le apparizioni con la Croazia nel biennio 2010-2011. Alla luce di ciò, Tennis Australia sta pensando di tagliarle i finanziamenti…