La curiosa vicenda di Neville Godwin: proprio nelle ore in cui ottiene la nomination come ATP Coach of the Year, viene silurato da Kevin Anderson. Insieme hanno lavorato per quattro anni, ottenendo grandi risultati. “Abbiamo entrambi bisogno di nuovi stimoli”.

Non è bastata la finale allo Us Open per portare avanti il progetto. Nel rispetto della prassi attuale, Kevin Anderson ha scelto Twitter per annunciare la separazione con il suo coach Neville Godwin. Numero 14 ATP, il sudafricano ha visto sfumare di un soffio la qualificazione per le ATP World Tour Finals. “Dopo quattro anni, io e il mio coach Neville Godwin abbiamo deciso di separarci – ha scritto Anderson – rimaniamo grandi amici e la scelta è dovuta al fatto che entrambi vogliamo nuove sfide. Insieme abbiamo raggiunto grandi altezze, come un piazzamento tra i top-10 e una finale Slam. Per questo, gli sarò sempre grato. Gli auguro ogni fortuna e spero che vinca il premio come coach ATP dell'anno: se lo merita”. Spesso nell'ombra, nonostante gli ottimi risultati, Anderson ha raggiunto il picco di popolarità un paio di mesi fa quando ha raggiunto una clamorosa finale allo Us Open.

ATP COACH OF THE YEAR?
Alla vigilia del torneo era numero 32 ATP: è stato il giocatore di più bassa classifica a raggiungere la finale a New York da quando sono state istituite le classifiche computerizzate. La separazione con Godwin sorprende perché i due hanno vissuto una grande stagione: a inizio anno era numero 80 ATP, sua peggior classifica dal 2010, a causa degli infortuni patiti nel 2016. Si è ripreso alla grande fino a ottenere un risultato storico per sé e per il tennis sudafricano. Curiosamente, la notizia della separazione arriva proprio quando Godwin viene inserito nella lista dei papabili ATP Coach of the Year. Nei quattro anni con il connazionale, Anderson ha raggiunto cinque finali ATP e ha raggiunto una certa costanza nei tornei del Grande Slam, centrando i quarti allo Us Open 2015 e ben sette ottavi di finale. A contendergli il titolo di tecnico dell'anno ci sono Ivan Ljubicic (coach di Federer), Martin Laurendeau (Shapovalov), Toni Nadal e Carlos Moyà (Nadal) e Alexander Zverev Sr. (fratelli Zverev).