Lorenzo Carboni si è trovato a un solo punto dalla finale Juniores, ma il futuro è suo. Bigun e Valentova trionfano nel maschile e femminile, in un torneo dove sono saltati tutti i pronostici
Pronostici all’aria nei tornei juniores di Parigi, con i due grandi favoriti che non hanno superato i quarti di finale. Tra i ragazzi ha vinto la testa di serie numero 5 Kayle Bigun, terzo statunitense a trionfare al Roland Garros dopo Fratangelo nel 2011 e Tommy Paul nove anni fa. Di stazza non possente ma dotato di due fondamentali molto pericolosi, in particolare il suo dritto mancino, il diciottenne californiano – numero 6 delle classifiche junior e 972 ATP – era reduce dal trionfo nel trofeo Bonfiglio e a Parigi ha superato in finale in tre set (4-6 6-3 6-3) il polacco Berkieta, di un anno più giovane e non compreso tra le teste di serie. In semifinale il californiano – che ha scelto l’Ucla in attesa di passare professionista, ama fare costruzioni con i Lego ed ha appena sostituito nel suo pantheon personale il vecchio idolo Nadal con i più freschi Alcaraz e Sinner – aveva battuto il pubblicizzatissimo austriaco Schwaerzler, già soggetto di un episodio su You Tube di una serie targata ITF, numero 2 del tabellone. In semifinale si era spento anche il sogno di Lorenzo Carboni, diciottenne sardo di Alghero, protagonista di uno straordinario torneo, avendo superato nel percorso due teste di serie, al secondo turno il ceco Mrva, numero 8, e soprattutto nei quarti (4-6 6-1 6-4) il giapponese Rai Sakamoto, primo favorito e vincitore in gennaio dello Slam australiano. Contro Berkieta e il suo potente servizio, Carboni ha lottato per due ore e mezza, non sfruttando tre match point e perdendo 7-6 4-6 7-6. Gli altri italiani: Federico Cina, testa di serie numero 7, aveva impressionato nei primi due turni ma negli ottavi si è arreso in due set al ceco Brunclik. Il figlio di Francesco Cina si è parzialmente consolato in doppio, raggiungendo la finale in coppia con Sakamoto, perdendo poi dalla coppia formata da Schwaerzler e dal norvegese Budkov Kjaer. Sempre negli ottavi ha perso (contro lo svizzero Bernet) il romano De Marchi, sfiancato dalle battaglie con il francese Faurel (numero 11 del seeding) e lo spagnolo Santamarta Roig. Ha passato le qualificazioni e poi il primo turno Daniele Rapagnetta.
Tra le ragazze dominio della Repubblica Ceca, al terzo trionfo negli ultimi quattro anni, dopo Noskova nel 2021 e Havlickova l’anno dopo. Nella sfida in casa tra ragazze che si allenano nello stesso club, il TK Sparta Praha, ha prevalso la potente diciassettenne Tereza Valentova, numero 337 della classifica Wta e già vincitrice di quattro tornei ITF (uno anche da 75.000 dollari di montepremi), 6-3 7-6 sulla sedicenne Laura Samson, numero 3 del tabellone. Valentova era stata già finalista nell’ultimo Us Open e a Parigi ha vinto senza perdere un set, dominando nei quarti (6-3 6-2) la grande favorita del torneo, la slovacca Renata Jamrichova, vincitrice in Australia a gennaio, e in semifinale (6-3 7-6) l’italo-statunitense Tyra Grant, classe 2008. Valentova ha fatto poi il bis in doppio, in coppia proprio con Jamrichova, superando in finale le americane Grant e Jovic. Subito fuori la vincitrice del Bonfiglio (e finalista a Melbourne), l’australiana Emerson Jones (15 anni, numero 2 del seeding), battuta all’esordio dalla russa Shadchneva. Due le azzurre al via: subito fuori Noemi Basiletti (6-4 6-2 da Valentova), ha passato il primo turno invece Vittoria Paganetti.
Ora rotta su Wimbledon, dove nel 2023 trionfarono l’inglese Henry Searle e la statunitense Clervie Ngounoue.