Disattese le norme dell’isolamento di sette giorni per alcuni giocatori provenienti da Istanbul. La Bbc raccoglie critiche: “Hanno chiuso un occhio”

Il mondo del tennis cerca ancora di trovare la quadra in un 2021 complicato a livello logistico nell’era covid. Tra inevitabili inconvenienti e qualche sacrificio in più richiesto agli atleti per competere come attualmente accade in Australia, anche in Europa nascono le prime polemiche. Nell’occhio del ciclone, assieme all’Atp, la Federtennis francese per l’organizzazione del Challenger di Quimper.

Ai giocatori iscritti al torneo di Istanbul della settimana precedente era stato ricordato che chiunque arrivasse in Francia da un paese extraeuropeo si sarebbe dovuto sottoporre a un isolamento della durata di sette giorni. Teoricamente, per tener fede alle direttive del governo transalpino, qualsiasi tennista che avesse superato un turno a Istanbul non avrebbe potuto essere al via a Quimper. Nei fatti così non è stato e la Bbc ha raccolto diverse opinioni di giocatori e addetti ai lavori assolutamente contrariati per il modo in cui il tutto è stato gestito. Ad alcuni pare sia stato consigliato di atterrare in Francia passando dalla Spagna, in modo da aggirare il vincolo di una nazione extraeuropea. “Se i governi se ne accorgessero, come potrebbero fidarsi ancora dell’Atp?”, uno dei quesiti sollevati sulle colonne dell’emittente britannico. E ancora: “Non credo che sia il momento giusto per viaggiare impunemente per l’Europa disattendendo le regole imposte dai governi”, “L’Atp ha chiuso un occhio”, la lamentela più comune.

D’altro canto, barcamenarsi nella valanga di norme scelte da ogni nazione per difendersi da una nuova ondata della pandemia è un’impresa a dir poco titanica e per questo motivo incappare in qualche zona grigia è più che comprensibile. Come riportato ancora dalla Bbc, un portavoce ha riferito che “l’Atp sta effettuando uno sforzo enorme per garantire sicurezza e salute. I requisiti di ingresso nazionali legati al covid sono cambiati frequentemente, ciò rappresenta una sfida continua per un tour globale e continuiamo a ricordare ai giocatori di essere responsabili per applicare le norme locali“. Passando al caso specifico degli ingressi da paesi extra UE: “Ci rendiamo conto che sia necessario un maggiore controllo per determinare l’idoneità dei giocatori, così come la pianificazione per gestire le modifiche dell’ultimo minuto alle norme“. Qualcosa, comunque, si muove. La Federtennis francese ha informato Wta, Atp e Itf che in futuro richiederà permessi di viaggio al ministro degli Esteri solamente per i tennisti che avranno “un tempo sufficiente tra l’arrivo e l’inizio del torneo”.