Il numero uno d’Italia si riprende un successo in singolare che gli mancava addirittura da Valencia 2014, battendo Diego Schwartzman all’esordio a San Paolo. Fabio vince 6-3 1-6 6-2 e trova Giraldo. Ai quarti anche Luca Vanni, a segno su De Bakker.La buona notizia è che Fabio Fognini è tornato al successo. Il modo, viste le premesse, ha poca importanza. A cavallo fra 2014 e 2015 il numero uno azzurro ha raccolto sette sconfitte consecutive: per questo era importante interrompere la serie negativa. Il tennista ligure l’ha fatto all’esordio nell’ATP 250 di San Paolo, superando in tre set l’argentino Diego Schwartzman, giustiziere martedì di Paolo Lorenzi. Al rientro in campo dopo la storica vittoria in doppio all’Australian Open, Fabio non ha brillato ma ha chiuso 6-3 1-6 6-2, mostrando una netta superiorità nei momenti di ‘up’, fortunatamente superiori rispetto a un lungo ‘down’ che poteva costargli molto caro. Ma sulla terra i break contano meno, Fabio sa di avere un margine maggiore, e non si è lasciato sfuggire il successo. Ieri sera Fognini è andato allo stadio per il match fra Palmeiras e Rio Claro, vinto per 3-0 dai paulisti che gli hanno pure regalato una maglia col suo nome, e i (seppur pochi) presenti oggi al Ginàsio do Ibirapuera hanno ricambiato il favore sostenendolo nei momenti difficili. Al di là della vittoria, è piaciuta la condizione atletica dell’azzurro, che ha mostrato di non aver perso lo smalto dei tempi migliori. Arriva su tutte le palle, obbliga gli avversari a vincere il punto più volte, e quando lascia andare il braccio non ce n’è per nessuno. È stato così contro Schwartzman, il più basso fra i top 100. Uno scricciolo di 170 cm tutto grinta e gambe, poco conosciuto al grande pubblico ma comunque dal futuro interessante. È numero 66 del mondo a 22 anni, e nel 2014 si è ritagliato tanto spazio a livello Challenger, con quattro successi nel corso dell’anno più il prezioso titolo di ‘maestro’ di categoria, conquistato proprio a San Paolo Tuttavia, l'impressione è che non abbia i mezzi per giocarsela con uno come Fognini.
 
BUONA REAZIONE NEL TERZO SET
Chiuso 6-3 un primo set che l’ha sempre visto al comando, nonostante un break recuperato dal rivale sul 3-1, l’azzurro ha tolto a zero il servizio all’argentino in apertura di secondo. Sembrava un buon momento per ammazzare la partita, ma Fabio non l’ha sfruttato. Anzi, ha iniziato ha sbagliare moltissimo, finendo per cedere otto giochi consecutivi. Da set e break sopra, si è trovato sotto per 2-0 nel terzo, con un rivale sempre più motivato a prendersi il primo quarto di finale nel Tour. A quel punto Fabio è stato molto bravo a rimanere calmo, evitare siparietti e concentrarsi sul proprio tennis: la soluzione migliore. Con due game ha pareggiato i conti, con altri quattro ha chiuso il match senza grosse difficoltà. Riassaporato il gusto della vittoria in singolare, Fognini è ora atteso da un quarto di finale complesso contro il colombiano Santiago Giraldo, sempre molto insidioso in Sud America. Fabio ci ha vinto quattro volte in sei confronti, ma ha perso l’ultimo, uno dei momenti più bassi della sua storia recente. Arrivò lo scorso anno a Barcellona, subito dopo la brutta eliminazione di Montecarlo. Fabio si ritirò dopo dieci game, quando il punteggio recitava 6-0 4-0 per il rivale, lamentando una scarsa tranquillità mentale. Fu il primo vero atto della lunga crisi non ancora terminata, che l’ha portato fuori dai primi 25 giocatori del mondo. In queste settimane l’azzurro difende tantissimi punti, è giunta l'ora di rialzarsi. Quale occasione migliore per lanciare la rinascita?

CHE BRAVO VANNI, PRIMO QUARTO ATP!
Se quello di Fognini si può definire un successo di routine, fa particolarmente piacere raccontare della battaglia che ha promosso ai quarti Luca Vanni, alla prima vittoria in un torneo del circuito maggiore. Dopo aver superato le qualificazioni, il ventinovenne aretino ha avuto la fortuna di entrare al secondo turno, al posto di Feliciano Lopez che ha dato forfait, ma ha dimostrato di meritarsi al 100% l’opportunità piovuta dal cielo brasiliano. Dopo quasi due ore di gioco ha battuto per 7-6 3-6 6-3 l’olandese Thiemo de Bakker, un giocatore con trascorsi da top 50 e reduce dal successo su Juan Monaco, sparando 14 ace e guadagnando un traguardo impensabile sino a poco tempo fa. In questo periodo, nel 2014 Luca era fuori dai primi 700 del mondo, costretto a ripartire dai Futures dopo che un infortunio al ginocchio l’aveva obbligato a una lunga sosta nella stagione precedente. Soprannominato dai colleghi ‘il gigante buono’ per la sua estrema semplicità, Vanni non ha fatto una piega, ne ha vinti sette in pochi mesi, e ora può sognare. Era arrivato vicino al primo successo nel tour già a Chennai, battuto 7-5 al terzo da Berankis al primo turno, ma il tanto atteso appuntamento è stato rimandato solo di una manciata di settimane, e con una posta in palio dal valore doppio. Comunque andrà il quarto di finale contro uno fra Fernando Verdasco e Dusan Lajovic, l’allievo di Fabio Gorietti riceverà in Brasile 45 punti molto importanti, e anche l’assegno più corposo della sua carriera, ben 13.145 dollari. Per tanti colleghi è una cifra quasi ridicola, ma per chi ha navigato quasi la carriera fra Futures (tanti) e Challenger (pochi) può valere tantissimo. A 29 anni Vanni sta continuando a esplorare i propri limiti, nella speranza che non siano finiti qua. Se lo meriterebbe.
 
ATP 250 SAN PAOLO – SECONDO TURNO
Fabio Fognini (ITA) b. Diego Schwartzman (ARG) 6-3 1-6 6-2
Luca Vanni (ITA) b. Thiemo De Bakker (OLA) 7-6 3-6 6-3