Jensen Hiu aveva smesso di giocare nel 2004. Oggi, con una laurea in tasca e undici scuole sotto la sua responsabilità, ha sentito il richiamo del suo Paese e tornerà a giocare per Singapore, nel Gruppo IV di Coppa Davis. Tra i suoi compagni, un ragazzo che ai tempi del suo esordio non era ancora nato.

Ha destato un certo scalpore l'annuncio di Marion Bartoli: a marzo, la francese tornerà a giocare dopo quattro anni e mezzo di stop. Fa meno notizia, ma forse è più clamorosa, una faccenda che trapela da Singapore. Pur di dare una mano ai suoi compagni, il 36enne Jensen Hiu (o Yuan Xiong Hui) tornerà a giocare a 13 anni dal ritiro per partecipare al raggruppamento di Coppa Davis a cui Singapore parteciperà a partire dal 29 gennaio a Muscat, in Oman. Si parla addirittura del Gruppo IV di Coppa Davis, l'equivalente della quinta serie. A oltre un decennio dalle sue ultime apparizioni, Hiu ha vinto i trials dello scorso mese e lo vedremo in campo al Sultan Qaboos Sports Complex, con l'obiettivo di riavvicinare Singapore al suo miglior piazzamento in Davis, un Gruppo II raggiunto in diverse occasioni. Gli avversari si chiameranno Bahrain, Bangladesh, Guam, Iraq, Kyrgyzstan, Mongolia, Myanmar, Oman, Tajikistan, Turkmenistan ed Emirati Arabi. Le squadre saranno divise in raggruppamenti, e soltanto due otterranno la promozione. Con lui ci saranno Roy Hobbs, Steve Ng e Shaheed Alam: quest'ultimo, 19 anni, è nato un anno dopo la prima delle sei apparizioni di Hiu nella competizione. Nonostante sia coetaneo di Roger Federer, Hiu ha scelto un altro tipo di vita. Si è ritirato a fine 2004 e si è laureato in management, sempre a Singapore. Nel 2006 ha aperto un'accademia, denominata Advantage Tennis. Da lì si sono sviluppate altre 10 scuole: in tutto, oggi circa 1.000 baby tennisti crescono sotto la sua responsabilità. Un buon progetto, una carriera ormai avviata, ma nulla che possa sostituire l'emozione di una partita vera. “Ero molto impegnato con la mia accademia, la mia vita stava diventando banale e la mia condizione fisica stava peggiorando in modo preoccupante – ha raccontato Hiu – quando ho visto che l'accademia ha raggiunto la sua stabilità, ho sentito che dovevo rimettermi in forma e riaccendere la passione per il tennis”. Ha impiegato poco a ritrovare la competitività: ha ripreso un paio di mesi fa, facendo da sparring ai migliori giovani del paese. Ha capito che poteva esserci partita, allora ha preso le cose sempre più sul serio: un paio di settimane fa si è spostato a Phuket, Indonesia, dove ha giocato con i professionisti locali e ha intensificato la preparazione atletica, sia con la corsa che in palestra.

SECONDA VITA
Sabato scorso, dunque, si è presentato alle prove organizzate dalla Singapore Tennis Association. “È stato uno show che mi ha ricordato Rocky Balboa, l'ultimo film della saga di Sylvester Stallone – ha detto – è stata dura tornare a giocare, ma mi sono divertito. Devo stare attento alla dieta, ridurre il consumo di alcol e prendere integratori per recuperare più velocemente, tuttavia mi sento più snello, nonché pronto e scattante non appena mi sveglio”. Nelle sue passate presenze, tra il 1997 e il 2004, giocava soprattutto in singolare, mentre nel 2018 lo vedremo in doppio. Non si sa ancora in coppia con chi, ma il gruppo lo ha accolto bene. Secondo Shaheed “si tratta di un giocatore vecchio stile che viene spesso a rete e utilizza il rovescio in slice, mentre i giovani di oggi preferiscono spingere dalla linea di fondo. È surreale trovarsi in squadra con qualcuno che ha giocato in Coppa Davis prima che io nascessi, ma è la dimostrazione che non si è mai troppo vecchi per competere. Significa che Jensen è ancora pervaso dal fuoco dell'agonismo”. È innegabile che i recenti successi di Roger Federer, frutto di una seconda giovinezza, gli siano stati di ulteriore stimolo. “Con la maturità, mi comporto meglio in campo. Faccio più affidamento sulla strategia e sulla tecnica adeguata, meno sulla forza bruta”. Quando gli si chiede un modello, non ha dubbi: “Non potrei mai correre per tutto il campo come Rafa Nadal. Mi sento un po' più simile a Federer: meno potenza, più grazia”. Nella sua carriera non ha mai ottenuto un classifica ATP, però ha giocato 34 partite di Davis, con un bilancio di 15 vittorie e 19 sconfitte. A così tanti anni dal ritiro, proverà a scongelare il suo record e renderlo positivo. A parte la curiosa vicenda di Hiu, emergono le difficoltà del tennis a Singapore: nonostante l'opulenza che ha portato il Paese a ospitare le WTA Finals, il settore tecnico è in clamorosa difficoltà. Semplicemente, i tennisti non riescono a sfondare. Ecco spiegato il riciclaggio di un tennista che non giocava da 13 anni. Non sempre una bella storia equivale a una buona notizia.