di Gabriele Riva – foto Getty Images
Si era ritirata da numero 1 del mondo nel maggio 2008, quando era salda sul trono del tennis femminile da 117 settimane. Justine Henin aveva detto basta perché non trovava più gli stimoli per allenarsi, per giocare, per essere la migliore. Appagata, forse, dai 41 tornei vinti e dai 12,5 milioni di euro (solo montepremi) guadagnati. Sulla mensola quattro coppe del Roland Garros (2003, 2005, 2006, 2007), una degli Australian Open (2004), quella degli Us Open (2007) e, di fianco, sul chiodo, la medaglia d’oro olimpico conquistata ai Giochi di Atene 2004. Ora la terribile Justine, piccola e minuta solo per chi l’ha vista in tivù, ha deciso di tornare. Avrà una wild card per il primo slam dell’anno e a Melbourne sarà di nuvo in pista.
Le dieci risposte più frequenti che ha dato Justine Henin alla domanda, “Perché torni a giocare?”.
Al numero 10
“Cioè… avete presente il Belgio?”
Al numero 9
“No, dai, davvero… avete presente il Belgio?”
Al numero 8
“Pensavo di fare come la Kournikova… Ancora non mi spiego perché non ha funzionato!”
Al numero 7
“Ma perché continuate a chiederlo a me? Perché non lo chiedete anche a Jankovic, Ivanovic, Sharapova… rientrano anche loro quest’anno, giusto?”
Al numero 6
“Non sopportavo di vedere il mio coach Rodriguez girare hamburger da McDonald’s”
Al numero 5
“Non ditemi che vi è piaciuta la premiazione degli Us Open?! Con quella mocciosa…”
Al numero 4
“Perché sono la miglior numero 1 del mondo degli ultimi 150 anni”
Al numero 3
“Ogni tre giorni Billie Jean King mi invitava a cena: ho finito le scuse”
Al numero 2
“Il motivo per cui torno a giocare? Uhm, vediamo… il signor Hardenne!?!”
Al numero 1
“Yu-hù, Serena… è ora che qualcuno ti tiri un bel calcio in quel tuo culone!”
da un’idea – mal copiata – di… David Letterman
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