Doppio successo italiano nei Challenger della settimana. Il pugliese si aggiudica la tappa coreana di Gimcheon, dove peraltro non aveva avvertito un grande feeling a inizio settimana; il marchigiano vince il primo Challenger in carriera e vola al n.165. Entrambi fanno base alla Tennis Training School di Foligno e non partecipano alle pre-quali di Roma.

Mentre entrano nel vivo le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia (che in campo femminile hanno visto l'eliminazione di Jasmine Paolini, n. 1 del tabellone, superata da Federica Di Sarra), fuori dal perimetro Tevere-Monte Mario succedono cose interessanti. Ad esempio, l'Italia ha vinto due ATP Challenger in poche ore. E c'è una situazione paradossale: al Foro Italico mancano alcuni dei giocatori che sarebbero stati tra i più accreditati. Un numero su tutti: nel nuovo ranking ATP, l'Italia ha nove giocatori tra la 100esima e la 200esima posizione. Di questi, soltanto tre (Federico Gaio, Stefano Napolitano e Salvatore Caruso) sono in gara al Foro Italico. Ha fatto scelte diverse Thomas Fabbiano: il pugliese è volato addirittura in Corea, a Gimcheon, dove si è aggiudicato il secondo torneo in poche settimane dopo quello azzannato a Quanzhou, in Cina. Nel suo percorso, Tommy ha superato almeno tre elementi ostici come Duckhee Lee, Blaz Kavcic e Teymuraz Gabashvili. Con questo successo risale al numero 133 ATP, ma la tendenza è super-positiva e il rientro tra i top-100, dopo averli annusati per una sola settimana l'anno scorso, sembra più che mai probabile. Per il pugliese è il quarto ATP Challenger in carriera, ma non finisce qui: in questi giorni sarà impegnato a Seul (esordio contro Illya Marchenko). E pensare che Thomas non si sentiva troppo a suo agio all'arrivo in Corea: tramite il suo sito ufficiale, ha fatto sapere che il primo allenamento settimanale (insieme a Yen Hsun Lu) era stato un disastro, con la palla che volava un po' ovunque. Ma poi si è ritrovato e ha colto un successo molto importante, che certifica la bontà della scelta – tutt'altro che scontata – di recarsi in Asia anziché restare in Europa, magari in Italia, sulla terra battuta. E ci resterà ancora: dopo Seul giocherà anche a Busan, prima di trasferirsi a Parigi per le qualificazioni del Roland Garros

LA RINASCITA DI TRAVAGLIA
A Ostrava si è giocato un torneo a forti tinte azzurre: in una finale tutta tricolore, Stefano Travaglia ha superato Marco Cecchinato e si è aggiudicato il primo Challenger in carriera. Quella dell'ascolano è una bella storia: si era scoperto giocatore in Argentina, poi al momento di spiccare il volo era stato vittima di un grave incidente domestico (era caduto dalle scale di casa), procurandosi un grave infortunio al braccio destro. Il rientro non è stato semplice, tanto da pensare che “Steto” non sarebbe più stato in grado di effettuare il decisivo salto di qualità. L'arrivo alla Tennis Training School di Foligno (stessa struttura dove fa base Thomas Fabbiano), invece, lo ha rigenerato e ha fruttato tanti buoni risultati, coronati da questo successo (e un best ranking al numero 165 ATP). Con un tennis intenso e senza veri punti deboli, può davvero puntare in alto. Nonostante la vittoria in un torneino di pre-qualificazione, che gli aveva dato accesso alle pre-quali del Foro Italico, l'ascolano ha scelto di giocare il torneo Challenger di Roma-Garden: ammesso con uno special exempt, esordirà contro il portoghese Gastao Elias. Niente Foro Italico, anche se la storia insegna che può succedere di tutto: basta presentarsi venerdì sera, firmare per le qualificazioni…e non si sa mai. Nel 2016, fu proprio Thomas Fabbiano ad agguantare addirittura un posto nel main draw dopo che aveva firmato giusto per fare un tentativo. Quindi, chissà. Intanto registriamo la doppia vittoria azzurra, fatto non così frequente, e facciamo i dovuti complimenti alla Tennis Training School, sempre più punto di riferimento del nostro tennis. Nella speranza che facciano il miracolo anche con Gianluigi Quinzi…