Il prossimo mese di aprile compirà 39 anni, non gioca un torneo ufficiale esattamente da dodici mesi, e sembra pure già lanciato nel post-carriera. Ma, a quanto pare, di smettere col tennis giocato Tommy Haas non ne vuole proprio sapere. Il 38esimo compleanno l’ha festeggiato con la nona operazione (all’alluce del piede destro) di una carriera sfortunatissima, che l’ha visto comunque arrivare al numero due del mondo, ed è tornato a calcare i campi domenica a Vienna, nell’evento Tie-Break Tens vinto da Dominic Thiem. Lui ha perso entrambi i suoi incontri, uno proprio contro il futuro campione e l’altro contro Jo-Wilfried Tsonga, ma poco importa. La sua presenza è stata l’occasione per farsi vedere di nuovo e aggiornare il punto della situazione, dopo che a giugno, quando ha rilevato il ruolo di Raymond Moore come direttore del BNP Paribas Open di Indian Wells, disse che c’era la possibilità che il suo corpo non gli permettesse più di giocare a tennis. La notizia è che i suoi tifosi possono sorridere: a Vienna l’ex semifinalista di Australian Open e Wimbledon (che non gioca nel Tour proprio dall’ATP 500 austriaco dello scorso anno) ha confessato di volerci provare ancora, e che sarà sicuramente in gara nei primi tornei della prossima stagione. “Amo troppo il tennis per rinunciare definitivamente – ha dichiarato. Sto bene con me stesso e con il mio corpo, perciò voglio darmi un’altra possibilità. Lo devo a me stesse”. Tornasse sul serio in campo, proprio in virtù della sua nuova carica per il primo Masters 1000 della stagione si vivrebbe un curioso caso di doppio ruolo: giocatore e direttore del torneo. E occhio al conflitto di interessi: salvo miracoli nei primi tornei dell’anno, se vorrà giocare a Indian Wells avrà necessariamente bisogno di una wild card.
Tommy Haas non molla. “Ci vediamo nel 2017”
A Vienna per l’evento-esibizione Tie Break Tens, l’ex numero 2 del mondo ha parlato delle sue condizioni, spiegando di volersi dare ancora una chance col tennis giocato. A 39 anni (ad aprile) diventerebbe in automatico il più anziano del Tour, e potrebbe anche giocare un torneo da lui diretto: il Masters 1000 di Indian Wells.