Il talento australiano parla del futuro a medio termine del panorama Atp, predicendo grandi cose per sé ma non solo… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

 

Non c'è dubbio che Bernard Tomic sia un tipo parecchio sicuro di sé. Fino quasi all'arroganza. Ne ha dato prova in più di un'occasione con dichiarazioni al pepe nei confronti dei colleghi tennisti e non si è smentito nemmeno stavolta. Nel mirino di Tomic questa volta è finito un "mostro sacro" come Federer, secondo quanto riferisce il portale d'informazione tio.ch.

 

Non che il giovane australiano ce l'abbia col fenomeno di Basilea, ma per lui Roger rappresenta già il passato o quasi… “Sono certo che tra due o tre anni al massimo giocatori come Federer  spariranno dal circuito e nel giro di 4 o 5 anni la Top Ten della classifica Atp sarà rivoluzionata. Ne sono sicuro. Io e giocatori come Milos Raonic e Grigor Dimitrov occuperemo quelle posizioni di prestigio ed entreremo a far parte dell’èlite del tennis mondiale…"

 

"Personalmentre – ha proseguito il tennista australiano – devo pensare a rimanere positivo e a continuare a lavorare duramente. Sono sicuro che arriverà il momento fondamentale della carriera anche per me”.

 

"Conoscendo" Roger è probabile che non risponderà a questa provocazione. Ricordiamo però che, ad inizio anno, il campione elvetico aveva superato Bernard nettamente agli Australian Open e, nel dopo-partita, non aveva risparmiato una frecciata al giovane collega "…Penso che essere determinati sia importante, ma ovviamente devi rispettare il gioco e gli avversari. Credo che lui abbia molto rispetto per me, ma io sono solo uno dei tanti giocatori del circuito e rispettare tutti ti rende un giocatore migliore. Nel nostro sport, come forse nel golf, solitamente parliamo bene degli avversari, al contrario di quanto avviene in altri sport tipo la boxe. Voglio solo dire che, di solito, siamo abbastanza umili. Tra di noi, fuori dal campo, siamo amichevoli, scherziamo, ceniamo insieme e ci teniamo in contatto. Quello che voglio dire è che quando sei giovane vedi gli altri solo come degli avversari, li giudichi solo per quello che fanno in campo e questo è sbagliato. Anche io facevo così i primi anni ma, col passare del tempo, ho cambiato il mio modo di comportarmi".