L'interesse degli australiani è tutto su Kyrgios, ma Lleyton Hewitt è convinto che Bernard Tomic possa fare grandi cose. “E ha appena 22 anni. Mi piacerebbe aiutarlo finchè resto in attività”.

Di Riccardo Bisti – 1 dicembre 2014

 

E' stato l'ultimo australiano a vincere un torneo del Grande Slam e ad essere numero 1 del mondo. Gli anni d'oro sono passati, però Lleyton Hewitt è ancora in pista. Non è più competitivo come un tempo e non lo sarà più, tuttavia è ancora in grado di infilare una zampata. E sta vivendo con passione il ruolo di “chioccia” dei giovani del tennis australiano. Dopo anni bui, terribili, quest'anno sono emersi due ragazzi di sicuro valore: Nick Kyrgios (che si è pure aggiudicato la Newcombe Medal tra le polemiche) sembra il più forte, ma c'è anche Thanasi Kokkinakis. Lleyton Hewitt, tuttavia non si è dimenticato di Bernard Tomic. Parlando con Fairfax Media, “Rusty” ha speso parole da vero leader. “Ci sono alcuni australiani in rampa di lancio, ma non dimenticherei Bernard Tomic. Mi ha impressionato la sua partita a Wimbledon contro Tomas Berdych. Considerando che era reduce da un'operazione, potrà andare sempre meglio. Kokkinakis è in crescita, poi c'è anche il giovane Omar Jasika, vincitore dello Us Open junior”. In effetti, Tomic ha saputo riprendersi dopo un difficile inizio di stagione. Dopo l'operazione all'anca era uscito dai top-100 e ha affrettato il rientro, cogliendo un'imbarazzante sconfitta a Miami per mano di Jarkko Nieminen. C'è voluto un po' di tempo, il ritorno del vulcanico papà John (che, a quanto pare, gli fa bene), ma le cose sono migliorate. A luglio ha vinto a Bogotà il suo secondo titolo in carriera a Bogotà, riportando il suo ranking al numero 56. E' il terzo australiano alle spalle di Hewitt (50esimo) e Kyrgios (52esimo). Non male per un ragazzo che sembrava già alla deriva.


BERNIE RIPARTE DA PAPA'

La poderosa salita di Kyrgios, sublimata dalla vittoria su Rafael Nadal a Wimbledon, ha acceso i riflettori sul fenomeno di Canberra. Ma Hewitt continua a scommettere su Tomic, forte di un rapporto d'amicizia che si è intensificato con il tempo. “Sapevo che si sarebbe ripreso – ha detto – è un giocatore unico, ma anche una persona unica. Negli ultimi due anni ho potuto conoscerlo bene, e posso dire che andiamo d'accordo su tanti aspetti. Potrei dire che è uno dei ragazzi che sento più vicino. Ci alleniamo spesso insieme e nei prossimi due anni anni, mentre sarò ancora in attività, mi piacerebbe dargli una mano. Penso che quando sarà fisicamente al 100% potrà dare fastidio a molti”. Hewitt è convinto che Tomic possa essere un elemento fondamentale anche per l'Australia di Coppa Davis, magari ricucendo i cattivi rapporti che qualche tempo gli erano costate addirittura la convocazione. “Non saprei dire, non l'ho visto in allenamento e nemmeno in palestra. Probabilmente è un settore dove può migliorare”. Per farlo, il buon “Bernie” si affiderà ancora una volta a papà John. La parentesi con Xavier Malisse era andata piuttosto bene con la semifinale a Stoccolma, ma non è stata prolungata. “Non sono abituato a stare con un coach o roba del genere – ha detto Tomic – ha visto cosa poteva offrire e ho capito che mi piacerebbe continuare con mio padre, mi conosce meglio di tutti. In questo momento sto lavorando con lui e con un buon team di preparatori atletici”. Tomic sta preparando la stagione del possibile rilancio nella sua Gold Coast, poi inizierà la stagione con il Brisbane International per poi giocare a Sydney e Melbourne, dove sarà particolarmente atteso per l'Australian Open e potrà magari rendere al meglio, visto che buona parte delle pressioni saranno su Kyrgios. Non potrebbe essere altrimenti, soprattutto dopo che Nick ha fatto una sparata raccolta da tutti i media australiani. “Si, posso vincere l'Australian Open”. E se questa dichiarazione facesse il bene di Tomic?