Il numero 2 australiano ritiene che sia lui che Nick Kyrgios stiano facendo un ottimo lavoro, e non comprende le critiche per i loro comportamenti oltre le righe. “Credo che i giornalisti ci fraintendano. A volte esageriamo un po', però è la nostra personalità”. Nel 2017 vuole entrare tra i top-10.

Bad Boys? Può darsi, però ci avete frainteso. E' il pensiero di Bernard Tomic, numero 2 australiano, in merito a come stampa e media hanno dipinto lui e Nick Kyrgios. Intervistato da AAP, la più importante agenzia di stampa australiana, Tomic si è detto “stupefatto” dalle voci sulla presunta necessità di Kyrgios di assumere un coach. L'ultimo a candidarsi, pochi giorni fa, era stato Mark Philippoussis. In effetti, Kyrgios viaggia senza allenatore da un anno e mezzo. Situazione non troppo diversa per Tomic: da quando ha allentato i rapporti con papà John, non ha assunto un allenatore a tempo pieno. “Siamo molto diversi, siamo molto interessanti” ha detto Tomic da Gold Coast, dove sta preparando il suo 2017. “La verità è che Nick non ha un coach, però è numero 13 del mondo. Significa che sta facendo un ottimo lavoro. Ovviamente è necessario avere qualcuno, ma alla fine tutto dipende da noi. Tutto dipende da quanto duramente vogliamo lavorare. E' soltanto questo a determinare se saremo top-players, o semplicemente buoni giocatori”. Ok, però i fatti raccontano che i due non hanno sempre avuto un comportamento impeccabile, soprattutto per l'opinione pubblica australiana. I due, tra l'altro, sono stati esclusi dalle nomination per la "Newcombe Medal", premio destinati ai migliori australiani dell'anno. 

OBIETTIVO TOP-10
Qualcuno ci era rimasto male quando sia Kyrgios che Tomic hanno rinunciato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dopo che Kitty Chiller, capo spedizione, li aveva messi in guardia per le loro bizze. Tomic è poi stato multato di 10.000 dollari per aver aggredito verbalmente uno spettatore allo Us Open, mentre i fatti di Shanghai riguardanti Kyrgios sono ben noti. Eppure, quando hanno chiesto a Tomic se lui e Kyrgios vengono ingiustamente presi di mira dai media, non ha avuto dubbi. “Assolutamente: ci fraintendono. Noi siamo giovani e siamo persone di successo, ma questo si trasforma in energia negativa quando facciamo qualcosa di sbagliato. Ok, a volte eccediamo un po', però è la nostra personalità, il nostro carattere. Nessuno è perfetto, ma nel complesso credo che stiamo facendo un buon lavoro”. Anzi, Tomic è convinto che il 2016 sarebbe stato ancora migliore se non avesse avuto un infortunio agli addominali. A febbraio era salito al numero 17 ATP, poi i problemi fisici lo hanno messo in difficoltà, facendolo retrocedere in 26esima posizione. Tuttavia, è convinto che il 2017 sia l'anno buono per entrare tra i top-10. “Non sono il migliore, non sono il più brillante, ma tutti abbiamo i nostri problemi – ha concluso – ma penso che la cosa principale è che sto facendo quello che amo e che ho molto rispetto per questo sport”. Il suo 2017 inizierà con il torneo ATP di Brisbane, al via il 2 gennaio.