Tutto facile per il numero uno azzurro all’esordio a Madrid: l’australiano non fa nulla per cercare di impensierirlo e si arrende 6-2 6-4 in appena 55 minuti. “Sciolta” totale di Tomic sul match-point, giocato impugnando la racchetta dalla parte del piatto corde.

Poteva essere un match da non perdere, invece si è rivelato un’autentica passeggiata. Buon per Fabio Fognini, al quale all’esordio nel Masters 1000 di Madrid è bastato il minimo indispensabile per superare 6-2 6-4 un Bernard Tomic che ha dato l’impressione di aver ben poca voglia di stare in campo. Che non ami la terra battuta è risaputo, ma uno con le sue qualità può far bene anche sul rosso, specialmente a Madrid dove l’altura dà una mano a chi come lui preferisce i campi più rapidi. Invece non ne ha voluto sapere, giocando sin dall’inizio con un atteggiamento rinunciatario, con la ‘chicca’ del match-point, sul 5-4 40-0 e con Fognini al servizio, affrontato impugnando la racchetta dalla parte delle corde (VIDEO). Bizze dell’australiano a parte, Fognini è stato bravo a fare il suo senza distrarsi, raccogliendo in appena 55 minuti – e con una sola palla-break concessa (e salvata) – un successo che vale 45 punti per la classifica e gli regala un secondo turno interessante contro il giapponese Kei Nishikori. Il numero sei del mondo a Madrid ha sempre giocato bene: nel 2013 è arrivato ai quarti battendo Federer, nel 2014 ha sfiorato il titolo nella finale con Nadal prima che un infortunio lo obbligasse al ritiro, mentre lo scorso anno è arrivato in semifinale. Ma sulla terra Fabio non parte battuto contro nessuno, e le indicazioni positive delle ultime settimane lasciano ben sperare.

MASTERS 1000 MADRID – Primo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Bernard Tomic (AUS) 6-2 6-4