La polizia lo ferma un paio di volte e lui fa il “cattivo”: tra due settimane ci sarà l’udienza al tribunale di Gold Coast. Ma lui dice: “Sono perseguitato dalla polizia”. E l’avvocato: “Non ha commesso reati”.
Bernard Tomic, 19 anni, possiede una potente BMW M3

Di Riccardo Bisti – 1 febbraio 2012

 
In Australia non scherzano. Bernard Tomic, volto nuovo del tennis “down under”, dovrà presentarsi presso il tribunale di Gold Coast per alcuni reati commessi alla guida. La polizia lo ha fermato un paio di volte, comminandogli altrettante multe. La prima volta, Tomic è stato fermato a bordo della sua BMW M3 sulla Albert Avenue di Broadbeach (sobborgo di Gold Coast) e gli è stata comminata una sanzione di 300 dollari australiani. Tomic stava guidando un veicolo di grossa cilindrata, in violazione dei limiti imposti dalla sua patente (non va dimenticato che il ragazzo deve ancora compiere 20 anni). La stessa infrazione gli è stata contestata un paio d’ore dopo, quando è stato “pizzicato” in Surf Parade, sempre a Broadbeach. La polizia australiana ho poi diramato un comunicato in cui si dice che a Tomic sarà contestata un’altra infrazione: il giocatore, infatti, non si sarebbe fermato a un posto di controllo alle 15.30 di giovedì 26 gennaio, sempre a Broadbeach, stavolta in Waterways Drive.
 
Sarebbe andata così: dopo il mancato stop, è tornato a casa sua inseguito dalla polizia a sirene spiegate, e si sarebbe barricato in attesa dell’arrivo del suo avvocato. I cinque poliziotti si sono messi ad aspettarlo fuori dalla sua abitazione di Lenneburg Street. Persino un ex sindaco di Gold Coast, accompagnato da un consigliere, si è presentato a casa di Tomic. La polizia è entrata a casa  di Tomic verso le 16.30 ed è uscita poco dopo. La versione dei fatti “ufficiale” è quella del comunicato, mentre il padre di Tomic sostiene che il figlio sarebbe stato preso di mira dagli agenti, i quali non avrebbero un atteggiamento “australiano”. Almeno questo è quanto riportato dal Courier Mail, che però non spiega in cosa consisterebbe un atteggiamento "australiano".  A Tomic, oltre alla mancata fermata, viene contestato di non aver rispettato il senso di marcia, tenendosi alla sinistra della carreggiata come prevede il codice della strada australiano (da quelle parti si guida a sinistra, proprio come in Gran Bretagna). Chris Nyst, l’avvocato civilista assunto da Tomic, sostiene che il suo assistito non avrebbe violato la legge. “Da quello che ho visto, non riesco a capire dove Bernard avrebbe violato la legge. Stiamo parlando di un teenager che è stato accusato di aver commesso alcune infrazioni al codice della strada, di certo le meno gravi. Non c’è alcun elemento che faccia pensare a una guida inappropriata o addirittura fuorilegge”. L’avvocato di Tomic chiederà un incontro con Bob Atkinson, commissario di polizia, per risolvere la questione. Chiariamo: Tomic possiede un’esenzione speciale per guidare la sua BMW dal valore commerciale di 150.000 dollari australiani, ma soltanto per andare e tornare dagli allenamenti e per altre attività legate al suo tennis. La polizia, evidentemente, ha ritenuto che non si trattava di spostamenti “tennistici”. Il baby-campione australiano ha più volte dichiarato di essere “perseguitato” dalla polizia.
 
L’udienza in tribunale è prevista per martedì 14 febbraio, due giorni dopo il match di Coppa Davis che l’Australia giocherà a Geelong, sull’erba, contro la Cina. Tomic è stato regolarmente convocato da Pat Rafter e guiderà una squadra di cui faranno parte anche Lleyton Hewitt, Matthew Ebden e Chris Guccione. L’episodio appena narrato, il cui peso specifico non è poi così grande, è in realtà una “bella notizia”. Quando Tomic battè Potito Starace all’Australian Open di qualche anno fa, scrivemmo di lui che aveva le “stimmate” del campione. A distanza di anni, sembra proprio che abbia anche quelle del “personaggio”. Era dai tempi della rivalità Sampras-Agassi (peraltro molto “edulcorata” dai media, almeno negli anni d’oro), con la preziosa appendice di personaggi come Becker e Ivanisevic, che il tennis patisce l’assenza di un vero “bad boy”, un personaggio le cui “gesta” vanno al di là di dritti e rovesci. Intendiamoci: Connors, McEnroe e lo stesso Ivan Lendl erano un’altra cosa. Tomic, in confronto, è “topolino”. Però…però sembra proprio che covi il fuoco sotto la cenere. Non capita mica a tutti, a 19 anni appena compiuti, di finire in tribunale, magari accompagnato da una fidanzata mozzafiato come Donay Meijer.