US OPEN – La Tennis Integrity Unit ha aperto un fascicolo sul match di primo turno fra Timea Bacsinszky e Vitalia Diatchenko, dopo aver ricevuto da varie agenzie di scommesse la segnalazione di un flusso anomalo di puntate. “L’avviso non è sinonimo di corruzione”, specificano da Londra, e ‘impressione è che il match-fixing non c’entri. Ma sicuramente ne guadagna la trasparenza.
Possibile match-fixing agli Us Open? È quello che
stanno cercando di capire gli agenti di Tennis Integrity Unit riguardo al match di primo turno fra la svizzera Timea Bacsinszky e la russa Vitalia Diatchenko, vinto con un doppio 6-1 dalla prima. Varie agenzie di scommesse hanno registrato un volume di puntate sull’incontro molto superiore alla media, provvedendo a segnalarlo alla TIU, che ha prontamente deciso di aprire un fascicolo a riguardo. L’hanno annunciato loro stessi a New York, spiegando che valuteranno le informazioni ricevute per prendere eventuali decisioni. Nello stesso comunicato,
la TIU ha precisato che l’avviso non è automaticamente sinonimo di corruzione, e che un flusso elevato di puntate può essere dato da diverse ragioni, come un’errata valutazione delle quote, oppure le variabili di campo: condizioni di gioco, stato di forma delle giocatrici e quant’altro. Nel caso specifico dell’incontro Bacsinszky-Diatchenko, verrebbe da pensare che la causa del gran numero di puntate possano essere proprio le condizioni della russa, che già finì nell’occhio del ciclone 12 mesi fa. Si presentò a New York da infortunata solamente per incassare l’assegno di 39.500 dollari che spettava alle sconfitte al primo turno, ritirandosi dopo appena 8 game (tutti persi) nel match contro Serena Williams.
Da allora la 26enne di Sochi ha giocato solamente tre tornei fra maggio e giugno (compreso il Roland Garros), e
non è difficile immaginare che si sia presentata in campo a New York per lo stesso motivo di un anno fa, come confermato dal fatto che nel corso del match del 30 agosto, perso in appena 62 minuti, abbia chiesto un paio di volte l’intervento del fisioterapista. Restando nel campo delle ipotesi, ha una logica il fatto che, vista la stagione praticamente non disputata dalla russa e memori di quanto accaduto nel 2015, gli scommettitori abbiano fiutato un potenziale affare in un successo della Bacsinszky. Da lì
la scelta di “investire” sull’elvetica, che da favoritissima (e quindi “pagata” poco in caso di vittoria) garantiva un certo guadagno solo attraverso puntate di spessore. Oppure può essere capitato che dal Billie Jean King National Tennis Centre qualcuno abbia spifferato di una Diatchenko visibilmente menomata in allenamento, la voce si è sparsa e il resto ne è stato solo la conseguenza. Al di là delle supposizioni,
ciò che emerge da caso è una sterzata della TIU verso un probabile progetto trasparenza, dopo anni di lavoro dietro le quinte, in via segreta fino alla pubblicazione delle eventuali sentenze.