Sospensione dalla Tennis Integrity Unit per il 30enne toscano, fermato sei mesi e multato con 5.000 dollari come il francese Elie Rousset, con lui protagonista della vicenda incriminata. La buona notizia è che stavolta le scommesse non c’entrano.Mentre la triste vicenda scommesse che lo scorso settembre coinvolse Starace e Bracciali ha sin qui condotto a una semplice sospensione di 40 giorni, comminata dalla FIT in attesa di sentenza definitiva, il tennis azzurro torna nell’occhio del ciclone. Ma stavolta, fortunatamente, pare che le scommesse non c’entrino. Con un documento diffuso nella mattinata odierna dai suoi uffici londinesi, la Tennis Integrity Unit ha sospeso il toscano Walter Trusendi, numero 425 del ranking mondiale, e il venticinquenne francese Elie Rousset, numero 576 ATP. Stando a quanto si legge, in un non specificato torneo dello scorso anno i due avrebbero violato una delle regole della sezione D.1.d del Programma anti-corruzione, secondo la quale “nessuna persona può direttamente o indirettamente truccare o tentare di truccare il risultato o qualsiasi altro aspetto di qualsiasi incontro”. L’indagine, aperta dal TIU e portata avanti dalla funzionaria anti-corruzione Jane Mulcahy QC, ha portato a una sanzione di 6 mesi di sospensione dalle attività professionistiche (con effetto immediato) e 5.000 dollari di multa, ridotta a 3 mesi e 2.000 dollari nel caso del francese, per una non meglio specificata ‘buona condotta’. Entrambi i giocatori avrebbero ammesso la propria colpevolezza. La sensazione, confermata dalla modesta entità delle sanzioni, è che i due siano stati pizzicati a compiere una pratica non nuova nei tornei minori. Semplicemente: quando un giocatore già nel main draw è infortunato o comunque preferirebbe non scendere in campo per problemi fisici, invece che giocare e poi ritirarsi solo al fine di intascare l’assegno di primo turno, dà forfait prima dell’inizio dell’incontro, offrendo al primo lucky loser la possibilità di entrare in tabellone. In cambio, però, chiede i soldi del primo turno, che gli sarebbero spettati se avesse giocato anche solo un singolo punto.
 
AVVENNE AL CHALLENGER DI MOHAMMEDIA
Nessun tentativo di frode dunque, ma comunque una pratica vietata. La TIU, coerentemente con l’intenzione di tenere riservati i dettagli dei processi anti-corruzione, non ha reso pubblici ulteriori dettagli, ma basta una breve ricerca per capirci di più. Stando alla nostra analisi i fatti dovrebbero risalire al Challenger di Mohammedia dello scorso giugno. Trusendi, febbricitante, decise di non partire per il torneo marocchino, recandosi all’Harbour Club di Milano (dove si giocava un altro torneo Challenger) per inviare il certificato medico necessario per cancellarsi senza evitare una salata multa, visto che l’azzurro era già nel main draw, sorteggiato al primo turno contro il tedesco Richard Becker. Del suo forfait ne ha approfittato Rousset, e stando a quanto emerge è probabile che i due si siano poi accordati perché il francese facesse pervenire all’azzurro i 440€ (lordi) in palio per gli sconfitti al primo turno. Trent’anni da Massa, Trusendi ha vinto in carriera sei tornei del circuito Futures (gli ultimi due nel finale della scorsa stagione) e pur disponendo di un braccio importante non è mai andato oltre la posizione numero 299 del ranking mondiale. Impegnato questa settimana nel Futures da 10mila dollari croato di Rovinj, avrebbe dovuto affrontare proprio oggi l’altro azzurro Riccardo Bellotti, ma è stato rimpiazzato dal lucky loser Robert Rumler. Spiace che ad andarci di mezzo sia un bravo ragazzo, che qualche anno fa rifiutò senza batter ciglio una cifra sostanziosa per perdere un incontro in un Challenger italiano, e si è sempre distinto per la buona condotta. Purtroppo però, per quanto la pratica apparentemente svolta con Rousset sia ben lontana dal tentativo di truccare un incontro, è a tutti gli effetti una violazione del regolamento.