La Tennis Integrity Unit comunica la squalifica al modesto doppista Alexandru Daniel Carpen, 30enne rumeno, mai oltre il numero 274 nella specialità. Nel 2013 ha provato a corrompere un collega e aveva ammesso la sua colpevolezza nel 2015. Per quattro anni non potrà frequentare nessun torneo internazionale. 

Certe notizie non destano più clamore. E' ormai assodato, infatti, che nei tornei minori è piuttosto facile trovare giocatori disposti a tutto, corruzione compresa, per mettere da parte un po' di soldi. E allora non c'è da stupirsi della squalifica rifilata dalla Tennis Integrity Unit al (modesto) doppista rumeno Alexandru-Daniel Carpen. In pochi lo avranno sentito nominare, ancor meno lo avranno visto giocare. La dinamica è semplice: Carpen ha ammesso di aver approcciato un altro giocatore, nell'ottobre 2013, chiedendogli di aggiustare il risultato di una partita in cambio di un premio in denaro. La vicenda è stata trattata da un giudice indipendente (Jane Mulcahy), che ha ritenuto Carpen colpevole e lo ha squalificato a vita. Come se non bastasse, il rumeno non potrà recarsi presso nessun evento organizzato dagli organi di governo del tennis (ATP, WTA, ITF, Slam…) per un periodo di 4 anni, iniziati il 29 settembre 2015, data in cui aveva sospeso volontariamente la sua attività. Il procedimento è stato piuttosto lungo, poiché il rumeno ha ammesso le sue colpe nel 2015, ma la TIU ha informato che la decisione è stata ritardata per permettere al giudice di prendere in piena considerazione tutti gli elementi importanti legati al caso.

SOLO COLPEVOLI DI SECONDA FASCIA
Carpen, 30 anni, era un giocatore di terza fascia: in singolare non è mai andato oltre il numero 1.088 ATP (posizione ottenuta nel 2007), mentre è andato meglio in doppio (n. 274 nel 2015), dove ha anche vinto una decina di tornei Futures. Il rumeno si è dichiarato colpevole per aver violato l'articolo D.1.d. Del programma anti-corruzione del tennis, in cui si dice testualmente: “Nessuna persona 'coperta' può, direttamente o indirettamente, alterare o provare ad alterare il risultato di un qualsiasi evento”. Come al solito, la TIU si è limitata a rendere nota la decisione senza entrare nei dettagli, come ad esempio i tornei e gli altri giocatori coinvolti. In quasi dieci anni di attività, la Tennis Integrity Unit non ha multato né sanzionato un solo giocatore con una certa notorietà internazionale. A parte le squalifiche già scontate, il nuovo sito TIU informa su quelle attualmente in corso: in questo momento ci sono 14 giocatori fermi, tra cui sei sanzionati a vita. Nessuno di loro è particolarmente noto: il più famoso continua ad essere Daniel Koellerer, squalificato a vita ormai qualche anno fa. La lista, tuttavia, sembra destinata a crescere in virtù dei recenti casi in Cile e del giovane australiano Oliver Anderson.