Andy Murray dedica il successo a Brisbane al doppista Ross Hutchins, cui è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin. In finale ha superato 7-6 6-4 Grigor Dimitrov.
Vincendo a Brisbane, Andy Murray si è aggiudicato il 25esimo titolo in carriera
 
Di Riccardo Bisti – 6 gennaio 2013

 
Al momento di scarabocchiare la telecamera dopo il successo a Brisbane, Andy Murray non ha firmato il solito autografo. Ha scritto semplicemente “For You Perched”. Il 7-6 6-4 con cui ha battuto Grigor Dimitrov passa in secondo piano a fronte di una dedica dolce e umana. “E’ per un amico malato” ha farfugliato a Brisbane. Si tratta di Ross Hutchins, 27enne doppista britannico, suo compagno in Coppa Davis. Come Alisa Kleybanova, a Hutchins è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin, un tumore che si può battere. Ma è pur sempre un tumore. Hutchins lo ha annunciato via Twitter. “Buon Anno a tutti! Purtroppo starò fuori dal tennis per un po’, perché mi hanno recentemente diagnosticato il linfoma di Hodgkin”, per poi aggiungere: “Sto bene, sono positivo e ho un ottimo supporto medico, oltre alla famiglia e gli amici che mi stanno accanto. Non vedo l’ora di tornare in campo”. Hutchins è uno dei (tanti) giocatori che hanno fallito in singolare e si sono riciclati in doppio. Nato a Wimbledon, si è aggiudicato cinque titoli ATP (due quest’anno, Delray Beach ed Eastbourne, in coppia con Colin Fleming) ed è numero 28 nella classifica di specialità. La malattia gli è stata diagnosticata durante le vacanze di Natale. Dopo aver incassato la solidarietà dei vertici federali, Roger Draper in testa, ha avuto una bella testimonianza d’affetto da Andy Murray, che lo ha definito “uomo dei miei migliori amici”. “Vorrei dedicare questa vittoria a uno dei miei migliori amici – ha detto Andy – è tornato a casa, ma sono sicuro che supererà questo momento”. La speranza è che Hutchins superi il problema e che torni a giocare, ma il precedente della Kleybanova mette in guardia. La russa ha vinto la malattia, ma dopo aver giocato qualche torneo si è bloccata nuovamente. Rimettersi a pieno regime è dura.
 
La dedica a Hutchins mette in secondo piano un torneo che Murray ha vinto senza grossi problemi. In semifinale è rimasto in campo appena 45 minuti prima che Nishikori si ritirasse. Dimitrov ha giocato la sua partita, è stato avanti di un break in entrambi i set, ma non ha saputo cogliere l'attimo. “Non ho avuto una grande partenza, lui era molto aggressivo, ma ho ribaltato la situazione in tempo” ha detto Murray. Dimitrov è volato sul 4-1, ha servito per il set sul 5-3 ma non è riuscito a chiudere. Il nuovo Murray si è visto quando ha dovuto fronteggiare il setpoint, cancellato con un ace. E poi ha dominato il tie-break, vincendolo a zero. Storia simile nel secondo. Un rovescio in rete ha dato il break al bulgaro, con Murray che se l’è presa (a voce alta) con il suo gioco di gambe. Ma ha alzato immediatamente il livello e si è preso tre giochi consecutivi. “Murray ha un certo livello – ha detto Dimitrov – ha il suo ritmo, la sua routine, quando gioca bene…gioca bene”. Dopo aver fatto i complimenti di rito a Dimitrov, Murray ha poi parlato delle prospettive per l’Australian Open. “Spero che vada un po’ meglio rispetto all’anno scorso. Persi un set nel primo turno, poi ero andato avanti bene fino alla semifinale contro Djokovic. Mi sento molto rilassato, non mi era mai successo prima di uno Slam, spero che sia un bel segnale”.