Intervistato dal Frankfurter Allgemeinen, Ion Tiriac è tornato su un suo vecchio pallino: il tennis dovrebbe adottare un sistema di competizioni simile a quello della Champions League di calcio. "Se potessi, proporrei un cambio totale: un tabellone a 32 giocatori con otto gruppi da quattro, come i gironi della Champions". A suo dire, così facendo ci sarebbero almeno quattro incontri di grande livello ogni giorno. "E poco importerebbe se Federer o Nadal giocano male: saremmo sicuri di vederli almeno tre volte". Tiriac, 73 anni e padron dei tornei di Bucarest, Madrid e Dusseldorf, ha poi detto che ripristinerebbe le finali al meglio dei cinque set nei grandi tornei. La sua proposta è accattivante, ma forse non ricorda che qualche anno fa il circuito ATP aveva introdotto la formula del round robin in alcuni tornei, ottenendo una severa bocciatura da giocatori e addetti ai lavori. Erano gli anni della presidenza De Villiers. Il tennis non sembra pronto a una rivoluzione del genere, anche perchè snaturerebbe uno dei principi-base del gioco: chi vince rimane, chi perde va a casa. Ma Tiriac continua nelle sue battaglie: magari un giorno (lontano, sospettiamo) scopriremo che aveva ragione lui.Intervistato dal Frankfurter Allgemeinen, Ion Tiriac è tornato su un suo vecchio pallino: il tennis dovrebbe adottare un sistema di competizioni simile a quello della Champions League di calcio. "Se potessi, proporrei un cambio totale: un tabellone a 32 giocatori con otto gruppi da quattro, come i gironi della Champions". A suo dire, così facendo ci sarebbero almeno quattro incontri di grande livello ogni giorno. "E poco importerebbe se Federer o Nadal giocano male: saremmo sicuri di vederli almeno tre volte". Tiriac, 73 anni e padron dei tornei di Bucarest, Madrid e Dusseldorf, ha poi detto che ripristinerebbe le finali al meglio dei cinque set nei grandi tornei. La sua proposta è accattivante, ma forse non ricorda che qualche anno fa il circuito ATP aveva introdotto la formula del round robin in alcuni tornei, ottenendo una severa bocciatura da giocatori e addetti ai lavori. Erano gli anni della presidenza De Villiers. Il tennis non sembra pronto a una rivoluzione del genere, anche perchè snaturerebbe uno dei principi-base del gioco: chi vince rimane, chi perde va a casa. Ma Tiriac continua nelle sue battaglie: magari un giorno (lontano, sospettiamo) scopriremo che aveva ragione lui.