La terra blu del torneo di Madrid non piace ai giocatori, ma Ion Tiriac è ottimista. “Lo facciamo per migliorare la visibilità”. Una cosa è certa: ha vinto lui, come sempre.
Un filmato che spiega come si realizza la terra battuta blu
Di Riccardo Bisti – 25 aprile 2012
Non bastava il torneo femminile di Stoccarda. In Germania si gioca sulla terra indoor, in condizioni molto diverse rispetto ai tradizionali appuntamenti rossi. No, siamo andati oltre. Dopo aver rivoltato a proprio piacimento il Masters 1000 di Madrid, Ion Tiriac ha pensato bene di inventarsi la terra blu. La ragione ufficiale sta nella migliore visibilità della palla (vero, altrimenti perché australiani e americani avrebbero cambiato colore ai loro tornei?), ma i più contenti saranno quelli di Mutua Madrilena, title-sponsor del torneo, il cui logo è blu. L’operazione ha fatto discutere e deflagrerà nei prossimi giorni. Costruire un campo in terra blu costa il doppio rispetto a un campo in terra rossa. Il sito ufficiale del torneo spiega che i mattoni non vengono immediatamente dipinti di blu, ma semplicemente viene rimosso l’ossido di ferro all’inizio del processo. Roba da chimici o giù di lì. Meglio tornare ad argomenti terra-terra. Tiriac è convinto che il contrasto con il giallo della pallina sarà accentuato: “Sono sicuro che gli spettatori diranno: ‘Wow, posso vedere meglio la palla’. E’ scientificamente provato che il contrasto con il blu è superiore di un 15% rispetto al rosso. Ho trascorso un sacco di tempo pensando a come migliore il gioco, non solo per i giocatori, ma anche per gli spettatori. Abbiamo testato i campi, e chi li ha provati ha detto che il rendimento è lo stesso. L’unica differenza è che la palla si vede meglio. Capisco che sia difficile accettare qualcosa di nuovo, ma quando avremo dimostrato che così facendo miglioreremo il gioco, lentamente tutti accetteranno il cambiamento. E’ molto difficile fare cambiamenti, il tennis li accetta con maggiore difficoltà rispetto agli altri sport”.
Ma cosa ne pensano i giocatori? Tutto il male possibile. Almeno questo traspare dalle parole di alcuni top-players. L'unico "possibilita" è Andy Murray.
RAFAEL NADAL
"E’ un peccato perché va contro la storia e la tradizione di questa superficie. Spero di non dover mai giocare sull’erba blu. La storia dei campi in terra è legata al rosso. Potreste accusarmi di essere conservatore, ma non è così. Io amo i miglioramenti. Quello che rende veramente grande un torneo, alla fine, è la storia del tennis. Secondo me è un errore."
NOVAK DJOKOVIC
"A volte i cambi sono positivi. Amo le persone innovative e creative. Però questo sarà l’unico campo in terra blu al mondo. Ad essere onesti, tutti i giocatori con cui ho parlato non sono contenti. Non ho mai giocato sulla terra blu, e nemmeno Federer o Nadal. A Madrid proveremo questi campi per la prima volta. Non sappiamo neanche se sarà terrà naturale, perché quella naturale è rossa. Non sono troppo felice. Per carità, il torneo fa i suoi interessi, però c’è una regola che consente al presidente dell’ATP di prendere le decisioni senza consultare i giocatori. Trovo che questa regola vada cambiata. Capisco che ci sia bisogno di cambiamenti e rinnovamenti, ma è importante ascoltare il parere dei giocatori, in particolare i più forti. Abbiamo bisogno di sentire che la nostra opinione viene tenuta in considerazione. In questa occasione non è andata così."
ROGER FEDERER
"E’ una storia lunga, ma trovo che sia triste che si debba giocare su una superficie che non accettiamo. Penso che sia triste soprattutto per Nadal, costretto a lottare su una superficie che non vuole in un torneo che si gioca nel suo pese. Io credo che sia importante restare fedeli alla tradizione. La terra deve restare rossa, e l’erba non deve diventare arancione."
ANDY MURRAY
"Per i giocatori sarebbe meglio la terra rossa, ma in effetti a Madrid non era semplice vedere la palla. Capisco le ragioni per cui hanno preso questa decisione. Renderà il torneo unico e un po’ diverso. A volte una cosa del genere è positiva per il circuito. Ma la tempistica metterà in difficoltà i tennisti. Io non ho mai giocato su un campo del genere, non ho idea di che tipo di superficie si tratti."
SAMANTHA STOSUR
"Non posso dire di essere contenta di giocare sulla terra blu. Non penso che sia una buona idea cambiare colore. Il colore naturale è il marrone, non il blu. Ho parlato con alcune giocatrici e posso dire che nessuna è esaltata per il cambiamento. Non vedo la ragione per cambiare il colore di uno dei tornei più importanti prima del Roland Garros. Non credo proprio che i campi a Madrid saranno un granchè. Se nei campi si giocasse meglio sarebbe una buona cosa, ma se cambiano solo il colore e il campo resta identico…beh, trovo che sia una novità inutile."
Ion Tiriac è molto più pragmatico ed esprime la sua opinione senza nascondersi: “Noi dipendiamo – e non voglio dire ‘siamo schiavi’ – dalla televisione. Per questo motivo è giusto fare un cambiamento che viene incontro alle esigenze della televisione. Nadal e Federer sono grandi campioni e ottime persone. Rispetto la loro opinione, ma non devo mica accettare tutto quello che dicono i giocatori. Il tennis esiste da oltre 100 anni, andrà avanti per altri 100, si spera con ulteriori migliorie. Se giocheranno, spero che arriveranno alla giusta conclusione”. Comunque vada, questa storia ha già un vincitore: il baffo rumeno. Potrà attirarsi critiche di ogni tipo, ma ha reso ultra-popolare il suo torneo. Trovate un Masters 1000 di cui si parla febbrilmente con 2 settimane di anticipo. Non c’è. Solo Madrid, grazie alle trovate del suo demiurgo.
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