Arriva l'atteso quarto di finale tra Eugenie Bouchard e Maria Sharapova. Le due non si amano: sarà una grande battaglia. La canadese si è distratta per un set contro la Begu: “Mi sarei presa a calci”.

Di Riccardo Bisti – 25 gennaio 2015

 

E' arrivata la sfida che tutti aspettavano, e non solo per ragioni estetiche. Anzi, nel quarto di finale dell'Australian Open tra Maria Sharapova ed Eugenie Bouchard, avvenenza e abitini sexy passeranno in secondo piano. Le due non si possono vedere. E per questo sarà battaglia all'ultimo sangue. Una rivalità scoppiata lo scorso anno a Roland Garros, quando Masha si impose al termine di una dura semifinale, poi deflagrata a Singapore in occasione delle WTA Finals. Un obiettivo indiscreto ha immortalato le otto protagoniste e la freddezza tra Genie e Masha è parsa evidente. Si tagliava con un coltello anche attraverso lo schermo di un telefonino o di un PC. Quindi lasciamo perdere le dichiarazioni di facciata, come quelle della canadese dopo il successo contro Irina Camelia Begu. “E' sempre buono giocare contro le migliori. Io e Maria ci siamo affrontate un paio di volte, e lo scorso anno c'è stata una bella partita a Parigi. Penso sia stata equilibrata, una dura battaglia. Ma da allora sono migliorata”. Una velata dichiarazione di guerra. C'è come la sensazione che le due pensino che tra le top-10 non ci sia spazio per entrambe. E per questo sarà una sfida molto interessante, dove l'esperienza della russa si scontrerà con la freschezza della canadese, uscita indenne da un match complicato contro la Begu. In realtà era partita benissimo, portandosi rapidamente sul 6-1 3-0. Poi c'è stato il consueto mix di fattori che ha permesso alla rumena di tornare in partita: la Bouchard ha smesso di essere aggressiva, mentre Irina-Camelia ha iniziato a muovere il gioco, facendosi minacciosa sulle seconde palle dell'avversaria. A tratti, l'ha sballottata da una parte all'altra del campo. Dopo aver perso nove dei primi dieci game, ne ha vinti sette dei successivi nove e ha trascinato il match al terzo, prima volta nel torneo della Bouchard. Da campionessa, tuttavia, ha ritrovato il suo tennis si è imposta agevolmente al terzo. E' finita 6-1 5-7 6-2 ed è la conferma che “Genie” è un “animale” da Slam.


SHARAPOVA: "NON VEDO L'ORA DI AFFRONTARLA"

Lo scorso anno ha raggiunto le semifinali a Melbourne e Parigi, la finale a Wimbledon e gli ottavi a Flushing Meadows. Quando il palcoscenico è importante, insomma, lei non tradisce. In tribuna, a sostenerla c'erano i fedelissimi della “Genie Army”. “Alla fine del primo set sono uscita dal campo e mi sono guardata duramente allo specchio. Mi sono detta: 'Genie, tutto questo è inaccettabile'. Mi sarei data un calcio nel sedere”. Come detto, nel terzo si è ripresa e non ha avuto problemi. Tanto da scherzarci su: “Chiaramente avevo bisogno di allenarmi di più. Non è brutto trascorrere del tempo su questo campo, volevo farlo per voi, per farvi provare più canzoni”. Ne avrà bisogno contro la Sharapova, facile vincitrice su Shuai Peng (6-3 6-0 lo score). E' come se il grande spavento corso al secondo turno contro Alexandra Panova le abbia dato una marcia in più. E lei ne è consapevole. “Sento che qualcosa o qualcuno mi abbia dato un'altra chance – ha detto – l'anno scorso ho perso negli ottavi, quindi giungere nei quarti è speciale. La Bouchard? Per vincere dovrò essere al meglio. Sta giocando bene, è in fiducia, aggressiva. Ho un match complicato davanti, ma non vedo mai l'ora di giocare partite come questa”. Oltre alla semifinale di Parigi, ci ha vinto altre due volte. Un 3-0 che la rende favorita ma non la mette al riparo da sorprese. Contro di lei, la Bouchard darà tutto. Probabilmente, anche quello che non ha.