Due sconfitte dal sapore diverso, ma pur sempre sconfitte. Nella prima giornata, il bilancio azzurro non era stato un granché, con due sole vittorie (Lorenzi e Seppi) a fronte di tre sconfitte (Vinci, Schiavone e Vanni). L'Australian Open non prosegue troppo bene, anche se la partita di Thomas Fabbiano incoraggia, mentre quella di Karin Knapp preoccupa. Il pugliese era sceso in campo con la speranza di farcela, di conquistare finalmente il secondo turno in un Major. Per lui era la quarta partecipazione, tutte conquistate passando dal sudore delle qualificazioni (anche se a Parigi, lo scorso anno, entrò come lucky loser). Donald Young lo conosceva bene: sono coetanei ed entrambi ex grandi promesse, per quanto Donald avesse pressioni ben superiori a Thomas. Nella bella intervista con Federico Ferrero, l'azzurro aveva detto di non aver mai avuto problemi per la bassa statura. “Anzi, a un certo punto ho iniziato ad assecondare chi me lo ricordava. Ma io non ci ho mai pensato”. Il problema, in questa partita, è che una decina di centimetri in più avrebbero fatto comodo con il servizio. Nel 6-4 7-6 6-4 del Campo 10, i numeri dicono che la (piccola) differenza l'ha fatta proprio questo fondamentale: 1 ace e 5 doppi falli per Fabbiano, 8 ace (e 6 doppi errori) per Young. Per il resto tanto equilibrio, piccoli dettagli che hanno dato una mano a Young. Ad esempio, quel pizzico di concretezza in più sulle palle break (6 su 13 contro il 4-14 di Fabbiano).
IL GINOCCHIO TRADISCE LA KNAPP
Insomma, forse si poteva vincere, di sicuro tre set a zero è un risultato troppo severo. Peccato per la chance sciupata nel secondo set, quando è andato avanti 6-5 e servizio. Ma è girata male. Thomas ha comunque preso bene la sconfitta, concedendo un sorriso al suo avversario alla stretta di mano. Le sensazioni sono positive, ottime per riportare la classifica a due cifre, come gli era successo lo scorso anno, per qualche settimana. E' giunto il momento di tornarci, e magari rimanerci. Nell'anno in cui ne compirà 28, Tommy può fare quel piccolo salto di qualità, il più atteso dagli appassionati. Per lui non sarebbe una sorpresa, poiché “ogni anno ho saputo aggiungere qualcosa al mio tennis”. Se continuerà così, gli obiettivi diventeranno realtà. Meno sorrisi per Karin Knapp. L'altoatesina, scesa al numero 144 WTA (ma ammessa al main draw grazie al ranking protetto) si è arresa alla taiwanese Su Wei Hsieh. Karin ha alzato bandiera bianca sul 6-3 2-0. E' sempre stata in svantaggio, in grande difficoltà negli spostamenti. Perso il primo set e nettamente in svantaggio nel secondo, ha lasciato perdere. Karin era ferma dallo Us Open, ma il problema riguarda il ginocchio destro, già operato e già molto fragile. La speranza è che non sia nulla di grave. Le sue parole dopo la partita non sono state troppo incoraggianti: "La voglia di giocare è tanta, ma in queste condizioni non ha senso. Ho avvertito di nuovo questo dolore che va e viene, durante la preparazione eravamo stati attenti a non caricare troppo su questo ginocchio. Devo trovare una soluzione". Sperando che ci sia.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Primo turno maschile
Donald Young (USA) b. Thomas Fabbiano (ITA) 6-4 7-6 6-4
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Primo turno femminile
Su Wei Hsieh (TPE) b. Karin Knapp (ITA) 6-3 2-0 ritiro
Thomas spera, Karin trema
Si assottiglia la pattuglia azzurra a Melbourne: Thomas Fabbiano gioca una discreta partita contro Donald Young ma si arrende in tre set. Peccato per l'occasione sciupata nel secondo, ma i top-100 sono un traguardo più che fattibile. Karin Knapp si arrende a Su Wei Hsieh per i soliti problemi al ginocchio: era il suo primo match dopo 4 mesi.