Thiem e Federer giocano una bellissima partita, ricca di colpi di scena e dal finale incerto. Il giovane austriaco supera il maestro Federer solo al terzo set.. da Stoccarda, FABRIZIO SALVI

Da Stoccarda, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images

 

Nuvole gonfie di pioggia e campo centrale coperto dai teli prima della semifinale della Mercedes Cup tra Dominic Thiem e Roger Federer. Il cattivo tempo, largamente annunciato, non ha però scoraggiato i 5,000 che hanno riempito ogni posto dello stadio, riservando occhi languidi per entrambi i giocatori in campo.

 

Federer comincia giocando subito sul piano del ritmo, togliendo tempo al giovane austriaco – non ancora molto esperto su erba – sciorinando un repertorio di smorzate, slice e contropiedi, quest’ultima arma micidiale su questa superficie. L’atteggiamento più consono alla superficie premia lo svizzero che ottiene il break che, senza ulteriori scossoni, capitalizza facilmente il primo set con un secco 6 a 3.

 

Thiem appare come il più classico dei leoni in gabbia, irretito da Federer che non gli lascia tempo di organizzare i suoi colpi preferiti, spesso letali sulle altre superfici.

 

Nel secondo set arriva la svolta. Thiem parte più sciolto e disinvolto, quasi deresponsabilizzato dalla sconfitta del primo parziale, e si fa molto più incisivo. Inizia a salire a rete con più frequenza e porta a casa il break che poi capitalizzerà tenendo il suo servizio. 3 a 0 e Federer a un bivio. Nel game successivo lo svizzero forza oltremodo con il diritto – quasi perfetto fino ad allora – e commette tre errori di lunghezza che hanno una conseguenza funesta; Doppio break per Thiem. L’austriaco si conferma solidissimo e arriverà fino al 5 a 0, nell’incredulità generale, poiché è un Federer di colpo spento e falloso.

 

Il merito che Roger avrà da li in avanti è quello di soffiare sempre più forte sulla fiammellina della speranza, fino a farla diventare fuoco. Da un game al servizio vinto, ha aperto delle crepe nelle certezze di Thiem che gli regala anche il suo turno di servizio. Il game orribile è il nono, quello che culmina con due doppi falli e il nuovo break di Federer, a questo punto pienamente rientrato in gara. Thiem attanagliato dalla tensione e in preda agli errori commessi riesce a completare il disastro, consegnando a Federer la possibilità di giocarsi il match al tie-break, venti minuti prima del tutto impensabile.

 

Il merito dell’austriaco sta nel rimuovere dalla mente, per quanto possibile, i cattivi ricordi e, sebbene l’ennesimo doppio fallo lo faccia iniziare con l’handicap, è riuscito a salvare comunque due match point e a concludere a suo favore il set.

 

La pioggia divenuta col tempo battente costringe all’interruzione della sfida, che è ripresa mezzora dopo: “E’ stata dura per tutti e due giocare in queste condizioni – dirà poi un comunque soddisfatto Federer – il campo era molto veloce”

 

Alla ripresa Thiem mantiene l’inerzia positiva e parte forte, tentando di strappare il servizio a Federer, e compie poi l’impresa di tenere il suo nel turno successivo. Il settimo gioco si rivela ancora una volta decisivo, poiché l’austriaco strappa il servizio al suo maestro – i due si sono allenati spesso insieme – e si porta avanti nel set, in maniera che neanche la seconda interruzione per pioggia durata circa quindici minuti può colmare. Thiem raggiunge così la prima finale su erba della sua giovane carriera.

 

“Quando l’ho battuto a Roma non è stata la stessa cosa – dirà sorridente Thiem – non era al suo massimo, invece oggi è stata proprio una bella partita”.

 

 

Thiem b. Federer 3-6 7-6 (7) 6-4