Insieme a Gael Monfils, il 23enne austriaco è alla sua prima apparizione al Masters di fine anno. L’ha raggiunto giocando più di ogni altro fra i primi 25 del mondo, e potrebbe pagare la stanchezza. Ma non ci pensa. “Battere un simbolo del tennis come Nadal è stato uno dei punti di svolta”.

A differenza dell’edizione 2015, nelle ATP Finals in arrivo ci saranno dei nomi nuovi. Non solo uno, bensì due: Gael Monfils e Dominic Thiem, con la presenza del secondo che riscuote sicuramente maggiore interesse. In primis perché il francese è nel giro grosso da tanti anni (pur non essendo mai arrivato così in alto), mentre lui ci è entrato da poco, e poi perché si torna finalmente a vedere un giovane nel torneo di fine anno. Alex Corretja, uno dei cinque nella storia a vincere all’esordio (insieme a Smith, Nastase, Vilas e McEnroe) ha già messo tutti sull’attenti, dicendo che non sarebbe una sorpresa vedere Thiem – o Monfils – alzare al cielo il trofeo, un po’ come successo nel femminile a Dominika Cibulkova, che peraltro ha anche perso i primi due incontri. Opinione rispettabile, ma sarebbe una sorpresa eccome, anche alla luce dei risultati recenti del 23enne di Wiener Neustadt, che riporta l’Austria al Masters a quasi vent’anni dall’ultima apparizione di Muster, presente nel 1990 e nel triennio 1995-1997.

Negli ultimi quattro tornei della “regular season” Thiem ha vinto solamente un paio di incontri, pagando il conto di tutta la fatica accumulata nei mesi precedenti, che l’hanno reso il tennista ad aver disputato più tornei fra i primi 25 del mondo. Pare un controsenso, ma proprio il motivo che gli ha permesso di guadagnarsi un posto fra gli otto dell’O2 Arena, potrebbe costargli molto caro. Tuttavia, lui al momento non ci pensa, e si gode la meritata qualificazione. “Essere qui è un grande sogno che si avvera – ha raccontato al sito dell’ATP. Nel 2015 ho avuto un’ottima off-season, che ha permesso al mio corpo di recuperare a dovere. Penso sia stato molto importante e insieme alla crescita del mio tennis sulle superfici veloci. La prima metà dell’anno è stata veramente ottima, e superare una figura di vertice del nostro sport come Nadal (in Sudamerica, ndr) è stato uno dei punti di svolta. Ora voglio continuare a migliorare il mio tennis per competere per i titoli più importanti. Devo ancora capire fin dove posso arrivare nei grandi tornei, sono ancora lontano, ma non troppo. La chiave è avere pazienza”.