Ci sono giocatori che tre doppi falli li commettono in un torneo, altri che li fanno in un incontro, e poi c’è Gael Monfils. L’imprevedibilità fatta stile, a volte punto di forza, ma allo stesso tempo anche il più grande limite della sua carriera. Nei periodi di “up” il colored francese ha raggiunto traguardi di grande spessore, la sesta posizione della classifica e due semifinali Slam, ma quando l’interruttore passa al “down” il risultato può essere uno qualsiasi. Nella sua personale roulette è uscito un numero nero, nerissimo come il finale aggiunto al match con Dominic Thiem. La posta in palio era altissima per entrambi, a caccia della prima vittoria in carriera al Masters: cambiale finita nelle tasche di Dominic Thiem, a far compagnia agli altri 57 successi che l’hanno reso il più vincente del 2016. Il pubblico dell’O2 Arena iniziava a pregustare la volata finale, in un terzo set molto equilibrato, invece Monfils ha lasciato tutti a bocca asciutta, regalando a Thiem il 6-3 1-6 6-4 con un autentico suicidio sportivo in un ultimo gioco da montagne russe. Ha servito tre volte da destra e incredibilmente è riuscito a commettere altrettanti doppi falli: 0-15, 15-30, 30-40, offrendo all’austriaco una possibilità che non si è affatto lasciato scappare. E pensare che nel complesso Monfils era addirittura piaciuto di più, dominando il secondo set contro un rivale che proprio come nel match con Djokovic è sparito dal campo dopo aver vinto il primo. “Nole” gliel’ha fatta pagare, Gael invece si è sciolto come neve al sole, confermando che – obiettivamente – per il Masters è un po’ troppo.
THIEM-RAONIC VALE LA SEMIFINALE?
Il francese può consolarsi col premio dell’hot shot, strappato (come spesso gli accade) grazie a un paio di splendidi passanti “no look”, ma il suo match ha dato torto pure alle statistiche. Uno sguardo rapido ai numeri, infatti, farebbe immaginare una sua vittoria, visto che hanno vinto 74 punti a testa, ma il miglior saldo fra vincenti ed errori ce l’ha lui: 30-23 contro il 20-19 di Thiem. Ma non tutti i punti, si sa, valgono allo stesso modo e l’austriaco ha vinto quelli più importanti, passando indenne dal netto calo del secondo set e mostrando di avere qualcosa in più nel serbatoio, malgrado sia arrivato alle Finals come ultimo della classe. Con degli ultimi tornei al di sotto delle aspettative ha seriamente rischiato di macchiare la miglior stagione della sua carriera, ma se per Monfils la prima apparizione alle Finals potrebbe anche essere l’ultima, è già una certezza che Thiem metterà piede all’O2 Arena anche nei prossimi anni, e con ambizioni via via sempre maggiori. Dopo il k.o. contro Novak Djokovic l’austriaco aveva definito la sua domenica “still a good day”, grazie alla possibilità di incontrare uno dei suoi miti Josè Mourinho. Stavolta, invece, oltre che dal portafoglio (ogni successo nel round robin vale 179.000 dollari) il sorriso arriva solo dal campo, che lo lancia come potenziale semifinalista alla prima apparizione al Masters. Se nel duello serale Novak Djokovic farà il proprio dovere contro Milos Raonic, Monfils sarà automaticamente eliminato, mentre il 23enne di Wiener Neustadt potrà giocarsi il passaggio del turno nel face-to-face di giovedì proprio contro il canadese. Una prospettiva allettante.
ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo Ivan Lendl
Dominic Thiem (AUT) b. Gael Monfils (GRA) 6-3 1-6 6-4
Thiem prova a uscire dall’ombra
Qualificato alle ATP World Tour Finals per il rotto della cuffia, Dominic Thiem dimostra di valere eccome un posto a Londra, cogliendo il primo successo in carriera nel torneo di fine anno. Gli dà una mano l’altro debuttante Gael Monfils, suicidandosi nell’ultimo game con tre doppi falli. Probabile Thiem-Raonic per la semifinale.