Da Parigi, Federico Mariani – foto Getty Images
Giornata bagnata, giornata fortunata… No, non per i francesi almeno. Jo Tsonga si ritira dopo sette game per un problema all'adduttore, Mladenovic e Cornet illudono ma perdono contro le Williams sisters. Ride solo Dominic Thiem che si lancia verso i quarti di finale, Granollers permettendo.
La portata principale del sabato parigino viene servita in apertura di giornata. Gli organizzatori, a ragione, regalavo il Suzanne Lenglen al terzo capitolo della nascente rivalità tra Dominic Thiem e Alexander Zverev. Vince ancora l’austriaco, come era preventivabile, sfruttando i tre anni in più che gli consegnano una maturità e, soprattutto, una condizione fisica troppo superiore. In meno di un mese Thiem giustizia Sascha per la terza volta, dopo Monaco e Nizza, e vola negli ottavi di finale dove troverà Granollers e, quindi, una chance enorme per sognare.
Zverev vince un game-fiume sul 5-5 del primo set cancellando cinque palle-break (di cui tre consecutive) e conquista il tie-break, ma è soltanto una fiammata estemporanea e – pragmaticamente parlando – figlia a se stessa. Lo sa Zverev, lo sa Thiem e lo sa anche il pubblico. La rimonta dell’austriaco è tanto straordinaria quanto inesorabile: Dominator risale la corrente e infligge all’amico e rivale un periodico 6-3 disegnando 44 colpi vincenti che spezzano le già flebili speranze di Zverev.
La sensazione che trapela dal match più atteso della prima settimana è che per l’esplosione definitiva di Sascha sia necessario solamente attendere un po’ di tempo. Ora il teutonico può reggere un paio d’ore ad altissimi livelli, ovverosia quelli su cui lo costringono giocatori del calibro di Thiem, e obiettivamente pretendere di più da un ragazzo di 19 anni sarebbe pretestuoso.
Dopo i primi ottavi di finale al Roland Garros il ventiduenne austriaco può sognare i primi quarti di finale a livello Slam: tra lui e gli ultimi otto c’è Granollers, già battuto tre volte su tre, al posto di Nadal… Mica male!
Sul fronte nazionale, invece, termina definitivamente la spedizione azzurra con la sconfitta di Karin Knapp, unica italiana a spingersi fino al terzo turno. La ventinovenne di Brunico racimola appena due game (uno per set) contro Yulia Putintseva, russa di nascita ma assoldata dal Kazakistan. Troppo superiore e scaltra Putintseva per essere impensierita da una Knapp eccessivamente fallosa, specie quando chiamata a chiudere il punto nei pressi della rete.
Dopo un diluvio che ha paralizzato il programma per oltre due ore e mezzo, il pubblico di casa piange tre sconfitte su tre. Quasi contemporanea Serena e Venus Williams estromettono rispettivamente Mladenovic e Cornet. La numero uno del mondo – interrotta prima di giocare il tie-break del secondo set e forte di un set di vantaggio – chiude un complicatissimo jeu decisif per 12-10 al quinto matchpoint dopo aver rimontato uno svantaggio di 2-5 e aver cancellato un setpoint. Cornet costringe al terzo set la Venere nera che però la castiga con un roboante 6-0 nella frazione decisiva. Sul Philippe Chatrier la sfortuna di questo Roland Garros fa un’altra vittima: Jo Tsonga è costretto a battere in ritirata sul 5-2 (in suo favore peraltro) nel primo set contro Gulbis per un problema agli adduttori.