Dominic Thiem era abituato a fronteggiare situazioni difficili contro Novak Djokovic. In cinque precedenti, gli aveva portato via soltanto un set. E a Roma, poche settimane fa, aveva raccolto soltanto un game. Ma stavolta sapeva esattamente cosa fare. Sapeva cosa aveva funzionato, nei tornei di avvicinamento al Roland Garros, quando aveva la necessità di conquistare un punto. Per esempio, quando ha cancellato cinque matchpoint a Grigor Dimitrov a Madrid, oppure quando ne ha annullati tre a Sam Querrey a Roma. Stavolta è stato il turno di Novak Djokovic: l'austriaco ha preso in mano il gioco, e con un mix di potenza e rotazioni ha cacciato via ogni problema. Sul 4-5 e 15-40 nel primo set, ha seguito a rete un rovescione e ha chiuso con una bella volèe. Non ama giocare al volo, ma in tempi più recenti ha capito che certe capacità offensive gli possono tornare decisamente utili. Ha rimesso in piedi il game, il set, e e poi ha dominato il resto della partita contro un Djokovic che si è progressivamente spento. Sembrava una candela senza più fiammiferi intorno. E' finita 7-6 6-3 6-0, con un terzo set umiliante per il serbo. Lunedì prossimo, Djokovic uscirà per la prima volta dai primi due del ranking ATP. Non accadeva da sei anni, dalla vigilia del suo primo titolo a Wimbledon.
POTENZA E PROFONDITA'
“Ero sotto 5-0 negli scontri diretti, battere Nole nei quarti del Roland Garros è un sogno” ha detto Thiem, bravo a confermare la semifinale di dodici mesi fa. Se la vedrà con Rafael Nadal, che non ha nemmeno dovuto sudare per battere il connazionale Pablo Carreno Busta (KO dopo un set per un dolore ai muscoli addominali). Dopo la partita, Djokovic ha detto che il momento chiave è stato perdere un break di vantaggio nel cuore del primo set, e ha ammesso che le pesanti rotazioni dell'austriaco sono state un fattore nel punteggio. Quando ha capito di potercela fare, Thiem si è tolto di dosso dubbi e paure e ha iniziato a giocare benissimo. I suoi colpi erano veloci e profondi, un mix che impediva a Djokovic di prendere l'iniziativa. E anche quando era costretto in difesa, trovava la soluzione. In avvio di secondo set, il break del 2-0 è arrivato con un passante incrociato stretto, di rovescio, autorevole risposta a una smorzata di Djokovic. Lì il match ha preso la direzione definitiva. Nole ha avuto la chance di tornare in partita sul 4-2, ma è bastato un pesantissimo servizio in kick per cancellare l'ultima chance. “Non era la mia giornata, soprattutto nella seconda parte del match – ha detto Djokovic – non sono stato in grado di colpire bene la palla e ho commesso molti errori. A me è andato tutto male, a lui è andato tutto bene…ma il match si è deciso nel primo set”. Djokovic ha poi ammesso di essere lontano dalla forma che soltanto dodici mesi fa gli aveva consentito di vincere finalmente a Parigi. Il 6-0 incassato nel terzo fa notizia, ma è ancora più sorprendente l'incapacità di rovesciare la partita quando era ancora in equilibrio. Ad esempio, sei dei sette punti di Thiem nel tie-break sono arrivati su errori del serbo. Strano, inusuale.
FUTURO INCERTO
Nole ha vinto un solo torneo nel 2017 (l'ATP 250 di Doha) e ha perso incisività, rabbia, carica agonistica. Ed è curioso – sebbene annunciato – che Andre Agassi abbia lasciato Parigi a metà torneo, lasciandolo solo con il fratello Marko e Pepe Imaz. Mentre Thiem si prepara ad affrontare Nadal per la quarta volta in stagione (ci ha perso a Barcellona e Madrid, ci ha vinto a Roma), ci si domanda cosa debba fare Djokovic per tornare il giocatore di qualche tempo fa. Neanche troppo velatamente, gli hanno chiesto se prendersi una pausa dal tennis non possa essere un'idea. “Fidatevi, sto pensando a molte cose, soprattutto negli ultimi due mesi. Devo capire quale sia la miglior cosa per me. E' un periodo di cambiamenti e sono contento di lavorare con Agassi e il nuovo team di lavoro. Ma la responsabilità del gioco è mia. Vedremo. Non è una decisione facile, dovrò capire come mi sento dopo il Roland Garros”. Insomma, è un Nole aperto a qualsiasi soluzione – almeno a parole – ma per adesso il suo programma prevede Wimbledon. Tornei di preparazione? Non si sa. Intanto dice addio al Roland Garros e lo fa nel modo peggiore, inglorioso, da re detronizzato. Non bisogna commettere l'errore di farsi condizionare da una sconfitta, ma la verità è che il momento-no perdura da quasi un anno. E allora, per Djokovic, potrebbe davvero essere giunta l'ora di prendere decisioni importanti. Vedremo.
ROLAND GARROS UOMINI – Quarti di Finale
Dominic Thiem (AUT) b. Novak Djokovic (SRB) 7-6 6-3 6-0