A Lione devono aver stappato un paio di bottiglie del miglior Beaujolais quando gli ingegneri Babolat hanno sputato fuori la prima racchetta connessa, dopo quasi un decennio di studi e test. pensavano, un po’ come tutti, che pur con i limiti imposti da un gioco poco uniforme e codificabile come il tennis, di aver rivoluzionato il gioco e di aver creato un solco tra loro e le aziende concorrenti tale da consentire una splendida vacanza, se non proprio un lustro di riposo.
Era in effetti difficile pronosticare che un colosso dell’informatica come Sony, decidesse di percorrere una strada analoga, volendo poi declinarla per altri sport ma scegliendo proprio tennis come progetto pilota. In tempi relativamente brevi, è nato il Sony Tennis Sensor, un prodotto che ci azzarderemmo a indicare come migliorativo rispetto alla Babolat Play per la non trascurabile opportunità di realizzare dei video e ammirare, diciamo così, le proprie performance live. Un sensore che si adattava a quasi tutte le racchette concorrenti, creando non pochi disagi al progetto di eric Babolat, dedicato a voler connettere tutte le racchette entro il 2020.
Ce n’era abbastanza da convincere i francesi ad addentrarsi in una trattativa con Sony per condividere le conoscenze, certi che anche in futuro, gli investimenti giapponesi non potranno che essere ben superiori e con know-how più avanzati di quelli francesi. Quella di arrendersi e magari accettare una possibile sconfitta non è scelta mai troppo amata dagli eredi di monsieur Chauvin. Ecco quindi spuntare una nuova idea, presentata in questi giorni negli States, fra qualche tempo all nostre latitudini. In sostanza, si tratta di un braccialetto dal peso di soli 24 grammi dotato di un sensor e capace, in presa diretta, di fornire dati tecnico-statistici: quanti diritti-rovesci-servizi sono stati eseguiti, a che velocità, con quale spin e via discorrendo, fin tanto a pronunciarsi con dei giudizi finali che tengano conto delle performance atletiche e tecniche. Certo, rispetto alla racchetta connessa, non c’è un aspetto fondamentale come l’impact locator (cioè la zona di ovale dove si colpisce la palla) e nemmeno si possono registrare dei video come con il Sony Sensor (la vera marcia in più di questo prodotto), ma sulla carta appare un prodotto accattivante.
E’ stato studiato e prodotto in collaborazione con la PIQ, un’azienda francese creata solo diciotto mesi fa da un ottimo businessman, Cédric Mangaud che ha venduto alla HTC la sua precedente creatura (una società di mobile software, Abaxia) intascando 13 milioni di dollari. E’ poi rimasto tre anni a lavorar ealla HTC dove ha sviluppato un certo rapporto con Foxconn, divenuta poi partner di questa nuova iniziativa visto che ha destinato 5,5 milioni di euro per accelerare un progetto che dovrebbe coinvolgere oltre venti sport (per adesso, oltre al tennis, c’è il golf), con una multinazionale dello sport attivo (Nike? Adidas?) già interessata ad una sorta di esclusiva.
Le direttive commerciali e di comunicazione privilegiano il mercato di maggior consumo, quello americano, impedendoci di eseguire un test sul campo, fin quando non sarà disponibile anche in Europa (tra ottobre e novembre?). Occhio e croce, se il prezzo rimarrà contenuto (dovrebbe aggirarsi sui 90 euro), sarà un bestseller natalizio e non solo. tanto più che gli orologi intelligenti sembrano essere la nuova frontiera del divertissement tecnologico.
Resta il dubbio (che vale anche per la Babolat Play e il Sony Sensor) di come questi strumenti possano codificare correttamente dei colpi in uno sport dove i più esperti ricordano “non giocarsi mai due colpi uguali”. I nostri test con Babolat Play e Sony Sensor hanno dimostrato che in tal senso si è ancora lontani dalla perfezione (chiedere ad un sensore, senza aiuti di telecamere ed esseri umani di distinguere una risposta bloccata di rovescio da una volée, o un dritto per passare la palla all’avversario tra un punto e l’altro e uno realmente giocato durante uno scambio, è ancora una mission impossible) ma l’evoluzione corre più veloce della nostra immaginazione.
Nel frattempo, have fun!