STATS! Il giocatore ad aver raccolto più punti sull'erba negli ultimi 12 mesi? Djokovic, in virtù del titolo a Wimbledon. Ma gli altri? Da un'attenta analisi, emerge che sui prati Istomin è top 15, Ferrer n.60, mentre nove top 100 non hanno manco un punto.  

Statistiche a cura di LUCA ROLDI

Sfortunatamente, le statistiche dell’ATP non comprendono una classifica per superfici, che sarebbe molto interessante per analizzare il reale rendimento dei top 100 sui diversi campi, ed eliminare qualche luogo comune. Per ovviare all’assenza, ci abbiamo provato noi, grazie al preciso lavoro statistico del nostro Luca Roldi. Dopo il ranking sulla terra battuta pre-Roland Garros, ecco quello sull’erba, ugualmente interessante anche se più soggetto a variabili. In primis le settimane di tennis sul verde sono appena cinque (sei se si considera anche l’appuntamento post-Championships di Newport), Wimbledon da solo mette in palio quasi il doppio di quanto un giocatore guadagnerebbe vincendo il titolo in tutte le altre quattro settimane, e non tutti i giocatori disputano una vera e propria stagione sull’erba. Alcuni si limitano al solo Major londinese, altri giocano i tornei precedenti solo in funzione di quello, e solo pochi cercano di costruirsi veramente la classifica anche sul verde, andando a caccia di un buon risultato fra Germania, Olanda e Regno Unito. Ovviamente, a differenza di quanto succede sul rosso non c’è nessuno che raccoglie punti solamente sull’erba, ma dalle nostre statistiche sono emersi comunque numerosi dati che vale la pena leggere. Abbiamo analizzato le dieci posizioni più curiose, oltre alla situazione dei quattro top 100 che battono bandiera italiana. In fondo il top 100 ranking sull'erba, con punti e variazioni.

 

04. MILOS RAONIC

Dopo Wimbledon scenderà, vista l’eliminazione al terzo turno per mano di Nick Kyrgios, ma fra i top 10 il canadese è quello che guadagna di più dal tennis sui prati, dove il suo servizio diventa imprendibile o quasi. Ma per attaccare i primissimi manca ancora qualcosa.

 

06. RAFAEL NADAL

Eccola qui la sorpresa. Il re assoluto della terra battuta (un po’ meno nel 2015) che è più avanti nel ranking sull’erba rispetto alla sua reale posizione? Tutto vero. I progressi sono frutto della vittoria nel nuovo ATP 250 di Stoccarda, che gli ha dato la spinta per fare la differenza. Senza quel titolo sarebbe numero 11, una sola posizione più indietro del suo reale ranking.

 

10. IVO KARLOVIC 

Non solo record di ace a destra e a manca, ma anche vittorie. Se si giocasse sempre sull’erba, nonno Karlovic potrebbe vantare (ancora) un posto fra i top 10 a 35 anni suonati. Certo, il servizio gli da una bella mano, ma ce ne fossero di giocatori che prendono la rete come e quanto lui. E a quanto pare, fortunatamente, non ha alcuna intenzione di salutare il circuito.

 

13. DENIS ISTOMIN

Il titolo di Nottingham gli dà una grossa mano, ma fatto sta che Denis Istomin vanta addirittura un + 49 rispetto al suo ranking reale, tanto da trovarsi a una quarantina di punti scarsi dai top ten. Niente male per uno che non è mai entrato fra i primi 30.

 

16. NICOLAS MAHUT

Il re della superficie è Djokovic, perché ha vinto il torneo più importante, ma l’ultimo vero giocatore da erba del circuito ATP è il francese. Negli ultimi tre anni si è preso altrettanti titoli, quest’anno vincendo a ‘s-Hertogenbosch dopo essere partito dalle qualificazioni, e quando il serve&volley funziona, sui prati può giocarsela con tutti. Il suo + 50 la dice lunga. I giocatori come lui meriterebbero più tornei sull’erba.
 

 
18. SAMUEL GROTH
Col servizio più veloce del circuito e un’ottima volèe, l’australiano va a nozze sull’erba, con la speranza che durino di più di quelle reali con Jarmila Gajdosova, franate dopo poco tempo. Sui prati sarebbe top 20 fisso. Ma l’impressione è che si accontenterebbe di batterci Federer nel pomeriggio.

29. TOMAS BERDYCH

A Wimbledon ci ha giocato una finale, ma ha rimediato pure qualche sconfitta di troppo. Per uno come lui, gli ottavi del 2014 sono troppo poco, e la classifica lo dimostra. Da 6 a 29. Malissimo, specialmente per uno che potenzialmente sull’erba può trovarsi alla perfezione.

 

44. TATSUMA ITO

Il migliore. Nel ranking ATP è uno dei top 100 meno noti al pubblico, in quello sull’erba è un onesto top 50, con quasi 100 punti costruiti principalmente nel 2014, quando fece quarti al Challenger di Nottingham e si qualificò a Wimbledon. Quest’anno invece ha vinto un solo match a ‘s-Hertogenbosch e non si è meritato un passaggio da Roehampton all’All England Club. Scenderà presto.

 

60. DAVID FERRER

Da numero 7 a numero 60? Possibile. Basta una prematura sconfitta a Wimbledon e il gioco è fatto. Protagonista del capitombolo è David Ferrer, che per caratteristiche è il peggior top ten sui prati, anche se in realtà ci ha vinto due titoli, sempre a Rosmalen. Ma lo scorso anno non ci è andato e il ranking ne ha risentito. Idem per la sconfitta all'esordio a Nottingham.

 

N.R. JUAN MONACO (E ALTRI OTTO)

Sono nove i top 100 a non aver raccolto nemmeno un punto sull’erba negli ultimi dodici mesi, e sarebbero oltre venti se il primo turno di Wimbledon non ‘regalasse’ 10 punti. Il peggiore, in base alla sua classifica, è Juan Monaco, protagonista di un – 57 che gli regala la vetta della poco invidiabile classifica dei ‘worst mover’. Non da meno Thomaz Bellucci, che di posizioni ne perderebbe 50.
 

 
GLI ITALIANI
Se si giocasse sempre sull’erba, l’Italia avrebbe di nuovo un top 20. È Andreas Seppi, che sul verde ha messo insieme 330 punti, che diventeranno (almeno) 410 al termine dei Championships. Significa quasi un terzo del suo bottino totale, malgrado i tornei sui prati non riempiano nemmeno le dita di una mano. Progressi anche per Bolelli, che sull’erba vale il best ranking (33), mentre perde molto terreno Fognini. Vanta solo 90 punti, pronti a scendere a 45: troppo poco per uno del suo livello. Positivo, ma ingannevole, il ranking da erba di Lorenzi: sarebbe numero 78 (+ 11) ma senza aver vinto un match.

Legenda: nella tabella qui sotto, oltre a indicare il giocatore e relativi punti conquistati sull'erba nelle ultime 52 settimane, viene indicata la variazione rispetto al ranking ATP generale (in nero se la variazione è positiva, in rosso se negativa).