Ecco le migliorie strutturali per lo Us Open 2017: individuate e sistemate le fonti che l'anno scorso avevano reso molto rumoso l'Arthur Ashe Stadium a tetto chiuso. In attesa del nuovo Louis Armstrong (anch'esso dotato di tetto), quest'anno ci sarà un impianto provvisorio da 8.500 posti.

Tempo di cambiamenti allo Us Open. Le chiacchiere della vigilia si sono concentrate sul montepremi record (prima) e sulla lunga lista di assenti (dopo), ma ci saranno anche alcune novità strutturali, la cui sublimazione è prevista per la prossima edizione. L'anno scorso è stato inaugurato il tetto retrattile sull'Arthur Ashe Stadium: bellissimo, ma non mancarono le critiche per l'eccessivo rumore generato dalla maxi-struttura. Per il torneo al via in queste ore sono state effettuate alcune modifiche, tra cui la ricollocazione di un paio di apparecchiature, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento acustico. “Pensiamo di aver risolto le principali ragioni che generavano un forte rumore esterno” ha detto Danny Zausner, direttore operativo del Billie Jean King National Tennis Center. Lo scorso anno, il tetto fu decisamente utile: venne aperto in 7 giornate su 14, per un totale di quindici ore di tennis indoor. Tuttavia, specialmente nella prima settimana, sia i giocatori che il pubblico hanno notato un alto livello di rumore, un rimbombo continuo che rendeva difficile la concentrazione per i giocatori. In questi mesi, la USTA ha assoldato alcuni esperti per studiare le ragioni della cacofonia dell'anno passato: sono state individuate due principali fonti di rumore, oltre a un terzo fattore contributivo. La prima ragione era l'unità di condizionamento d'aria sul lato sud, che pompava rumore sin dal 1997, anno di inaugurazione dell'impianto (serviva a portare l'aria condizionata nelle cabine TV). Senza tetto, il rumore diventa innocuo e si disperde nell'aria, ma con la chiusura dell'impianto è rimasto imprigionato sul campo.

L'UTOPIA DEL SILENZIO ASSOLUTO
Zausner ha poi illustrato gli altri due fattori: nella parte superiore del lato sud, pensate un po', c'è un trasmettitore di telefoni cellulari. Entrambi gli elementi sono stati spostati. Il terzo fattore era l'unità di condizionamento del suolo nell'estremità nord. Il rumore avrebbe attraversato di lato l'edificio, sarebbe rimbalzato sul tetto e poi finito in mezzo al campo. Per risolvere il problema, sono stati installati alcuni apparecchi di disturbo acustico e altri sistemi per deviare il suono prima che possa inserirsi all'interno dello stadio. Il risultato dovrebbe essere soddisfacente. “Non mi avventuro a dire che il problema sarà risolto – ha detto Zuasner – ma penso che la situazione migliorerà. Inoltre ci sarà un attento monitoraggio per migliorare ancora nel 2018 e negli anni successivi”. Anche le voci e il rumore generale degli spettatori risultavano amplificate dalla chiusura del tetto. Molto spesso, i giudici di sedia hanno chiesto silenzio al pubblico in virtù della percezione di un forte rumore. Su questo punto, non sono state apportate reali modifiche, anche perché l'anno scorso il problema si era smorzato giorno dopo giorno. “Ci fu una differenza enorme tra la prima e la seconda settimana – dice Zausner – credo che le persone siano molto più rumorose nei primi giorni, poi nelle fasi finali sono tutti più concentrati su quello che succede in campo”. Il pubblico di New York è da sempre considerato uno dei più rumorosi e probabilmente ci si dovrà adattare a un'altra dimensione, almeno su questo piano. Non si può certo chiedere il silenzio assoluto, anche perché il tennis si sta muovendo in direzione opposta. Alle prossime Next Gen Finals, infatti, agli spettatori sarà consentito di muoversi liberamente durante gli scambi (a parte quelli delle prime file). Più in generale, i giocatori ritengono che il tetto chiuso non ha influito sulle condizioni di gioco. “Direi che è andato tutto bene, oltre ogni più rosea aspettativa. Siamo rimasti entusiasti”.

LOUIS ARMSTRONG PROVVISORIO
Ma non finisce qui: dopo la demolizione partita l'anno scorso, sono iniziati i lavori per la costruzione di un nuovo Louis Armstrong Stadium, 14.000 posti a sedere dotati di tetto retrattile. Il nuovo impianto sarà pronto per la prossima edizione. Nel 2017 vedremo uno stadio temporaneo, sempre intitolato al mitico jazzista. La nuova struttura in alluminio, che si trova in un vecchio parcheggio, metterà a disposizione 8.500 posti a sedere, con i migliori 1.800 numerati e i restanti liberi. A parte la natura provvisoria, non mancherà nulla: display elettronici per il punteggio e le riproduzioni video di hawk-eye, oltre all'illuminazione per garantire la prosecuzione dei match anche dopo il tramonto. La grande inaugurazione avverrà tra 12 mesi e sarà l'ultimo step di un rinnovamento che ha già visto la nascita di un nuovo stadio (il Campo 17) e la costruzione di un nuovo Grandstand, inaugurato l'anno scorso e molto apprezzato dai giocatori. Chi si ferma è perduto: negli Stati Uniti lo sanno molto bene. In caso contrario, difficilmente avrebbero l'evento sportivo più grande al mondo, tra quelli su scala annuale.