Di Lorenzo Cazzaniga – 19 gennaio 2012
Per soddisfare le richieste di Roger Federer, alla Nike hanno scomodato Tinker Hatfield, il designer che ha firmato diversi modelli delle Air Jordan, una delle linee di maggior successo nella storia del marchio statunitense. “Voglio una scarpa che abbia il comfort di una calzatura da running e la stabilità di una specifica da tennis” è stato il diktat imposto dall’ex numero uno del mondo. Detto e fatto, anche se il compito era tutt’altro che semplice.
UN GRANDE PASSO AVANTI
Hatfield ha dunque creato un modello che non è una semplice rivisitazione di una scarpa, La Vapor Tour, che è giunta alla sua nona edizione. Ha studiato qualcosa di totalmente diverso e innovativo, con risultati davvero apprezzabili. Perché la Vapor 8 aveva lasciato francamente perplessi, per via soprattutto di una calzata talmente ridotta che solo gli appassionati con la pianta (molto) stretta potevano pensare di utilizzarla. Ora è cambiato tutto.
UN LAVORO VELOCE
“Vi racconto un piccolo aneddoto – dice Hatfield – l' anno scorso ero a Roland Garros, seduto nel box di Federer, insieme a sua moglie Mirka e mia figlia. Avevamo un meeting il giorno dopo per discutere della nuova scarpa. Mentre tornavo in hotel, mi dicevo che conoscevo talmente tanto il tennis e Federer, che sarei arrivato al meeting senza nessun preconcetto, senza nessun tipo di design nella testa. Parlai e soprattutto ascoltai Roger e, appena finito il meeting, schizzai sulla metropolitana, tornai in hotel e disegnai subito una bozza in quaranta minuti. Lo inviai per e-mail a Roger, al Direttore Creativo Tennis e al capo dello Sports Marketing Tennis di Nike e ad un paio di altre persone. In un’ora, tutti avevano già una bozza sul loro IPad. Roger mi rispose subito dicendomi che trovava il design molto cool. Mi disse: ‘Come sei riuscito a farlo così in fretta?’. L’ho semplicemente buttato giù. Non è stato difficile!”.
NUOVA TECNOLOGIA
La calzata è decisamente più ampia, soprattutto a livello dell’avampiede, mentre torna a stringersi un filo nella zona mediale. Il comfort della prima calzata (test spesso decisivo nell’acquisto di una scarpa) è dunque decisamente migliorato. In più, Hatfield ha stravolto la scarpa utilizzando una nuova tecnologia, la Adaptive Fit, inserti in materiale plastico simili a delle dita integrati all’allacciatura, che avvolgono una struttura della tomaia prodotta in mesh, materiale parecchio traspirante (che però si sporca un po’ sulla terra battuta). Il sistema Adaptive Fit consente di regolarizzare la calzata in sei differenti posizioni, mentre il mesh assicura leggerezza e traspirabilità. Da qui, la somiglianza, voluta da Federer, ad una scarpa da running. In sostanza, quando si allaccia stretto, il sistema adatta la forma della scarpa al piede e continua a farlo mentre il piede si muove nelle varie direzioni.
COMFORT E STABILITA’
Tuttavia, a differenza di quanto accade nel running, il tennis obbliga anche a spostamenti laterali, cambi di direzioni, frenate. Ecco dunque che la suola (in gomma molto resistente), è praticamente divisa in due e nel mezzo vi è uno stabilizzatore che rende sicuri gli spostamenti. Per il resto, non manca l’ormai classico e collaudato sistema ammortizzante Zoom Air nel tallone. Il battistrada a spina di pesce permette una buona trazione su tutte le superfici. Per quanto riguarda il design, è certamente moderno e innovativo, disponibile in varie colorazioni, da quella più classica a quella più aggressiva.
Lorenzo Cazzaniga ci parla delle Nike Zoom Vapor Tour 9