Italiane tutte eliminate nei tre tornei della settimana: La Errani crolla a Tokyo, Schiavone e Knapp lottano a Seul e Guangzhou ma cedono alla distanza. Speriamo che l'episodio non faccia danni, proprio come il terremoto cha ha colpito Tokyo in nottata.

Di Riccardo Bisti – 16 settembre 2014

 

Quella in corso, per fortuna, non è la settimana più importante del calendario. Gli uomini giocano a Metz, le donne si sono spalmate tra Tokyo, Seul e Guangzhou. La notizia del giorno riguarda il terremoto che ha colpito la capitale giapponese intorno a ora di pranzo, mentre erano in campo Dominika Cibulkova e Kirsten Flipkens. Le giocatrici non si sono accorte di nulla, ma la scossa è stata importante, quantificata in 5.6 della scala Richter. Tanto spavento ma pochi danni, se non l'avaria dell'ascensore nell'hotel ufficiale. Vittima Ana Ivanovic: “Dopo un'intensa mattinata di allenamento, ho dovuto farmi 30 piani di scale a piedi!” ha scritto la serba su Twitter. Diciamo che l'episodio è servito per allentare la pressione dopo il gossip uscito nei giorni scorsi, secondo cui avrebbe un flirt (già terminato!) con il calciatore Bastian Schweinsteiger. Il termine “terremoto”, tuttavia, si può adattare anche al tennis italiano. Non siamo abituati a vivere un esordio così negativo, specie nel settore femminile. E' martedì e siamo già fuori da tutti i tornei WTA. Come detto qualche riga fa, per fortuna non è una settimana cruciale. Ma la sensazione resta. La sconfitta più clamorosa arriva proprio a Tokyo, dove Sara Errani ha raccolto una brutta sconfitta per mano di Marina Erakovic. La neozelandese si è imposta con il punteggio di 6-4 6-1. Ancora più clamoroso l'andamento del match: dopo il 4-0 nel primo set, Sarita ha subìto un parziale di 12 giochi a 1. Forse aveva già abbandonato ogni speranza di raggiungere il Masters di Singapore, ma la sconfitta può avere conseguenze nella lotta alla leadership nazionale, in cui sta conducendo un'appassionante battaglia con Flavia Pennetta. In questo momento, la romagnola è 13esima con 2795 punti, 217 in più rispetto alla brindisina. Saranno decisive le prossime due settimane, con i maxi-eventi di Wuhan e Pechino. Di certo alla Pennetta non si sarà disperata per questa sconfitta, almeno in chiave leadership.


FRANCESCA E KARIN KO ALLA DISTANZA

Le cattive notizie sono proseguite, senza soluzione di continuità. Francesca Schiavone era impegnata a Seul (500.000$, cemento) ma pure lei ha perso al primo turno. La milanese ha lottato tre set, ma si è arresa a Magdalena Rybarikova con il punteggio di 6-4 3-6 6-2. Francesca aveva dato segni incoraggianti la scorsa settimana con la semifinale a Hong Kong, dove si era arresa soltanto ai missili di Sabine Lisicki. In Corea ha giocato la consueta partita tutto cuore, ma incostante. Sotto 6-4 3-3, è stata brava a cancellare due palle break di fila e aggiudicarsi quattro game consecutivi, prendendo addirittura un break di vantaggio in avvio di terzo. Ma pagava la fatica e a quel punto era lei a cedere quattro giochi di fila, lasciando strada alla slovacca. Francesca perderà i punti della semifinale conquistata lo scorso anno, uscendo nuovamente dalle top-70 WTA. Adesso arrivano due settimane difficili, in cui sarà costretta a giocare le qualificazioni sia a Wuhan che Pechino. L'impressione è che non le si possa più chiudere continuità, ma almeno qualche isolato exploit. Meno doloroso il KO di Karin Knapp. L'altoatesina, ancora ebbra di gioia dopo il titolo a Tashkent, si è presentata a Guangzhou (250.000%, cemento), dove aveva già perso Roberta Vinci, e ha ceduto alla portoricana Monica Puig col punteggio di 6-1 4-6 6-2. Una sconfitta simile a quella della Schiavone: sotto di un set, ha rischiato di perdere contatto anche nel secondo ma se lo è aggiudicato con orgoglio, salvo poi calare nel terzo. La sconfitta non fa male perchè Karin aveva già rimesso in sesto la classifica con il titolo in Uzbekistan, guadagnando 27 posizioni e risalendo al numero 62. Adesso avrà qualche giorno per ricaricare le batterie in vista dei super-tornei in arrivo, anche se dovrà superare le qualificazioni. Nel pomeriggio italiano di martedì, nonostante tre tornei in programma, non c'è già più traccia d'Italia. Un piccolo terremoto a cui speriamo di non doverci abituare