Novak Djokovic è il top testimonial Sergio Tacchini. Lo sarà ancora per molto?
Di Lorenzo Cazzaniga – 15 aprile 2012
I campanelli d'allarme erano squillati già lo scorso settembre con un durissimo articolo della CNBC (che in fatto di cronaca economica è una delle fonti più autorevoli) che lamentava il fatto secondo il quale, nonostante Novak Djokovic fosse l'incontrastato numero uno del mondo, la Sergio Tacchini non fosse nemmeno in grado di fornire in tempo utile la nuova linea dedicata allo US Open. Si supponeva che il brand, acquistato da un gruppo cinese capeggiato da Billy Ngok per 42 milioni di dollari nel novembre 2009, avesse qualche problema nel pagare gli ingenti bonus conquistati dal fuoriclasse serbo, soprattutto grazie alle vittorie in tre tornei dello Slam. Già, perché la Sergio Tacchini non ha esattamente conquistato fette di mercato straordinarie, né tantomeno è tornata ai fasti degli anni 80. E per questo motivo, nonostante manchino sette anni e mezzo alla conclusione del contratto, Nike avrebbe offerto la possibilità alla Sergio Tacchini di subentrare in tale accordo. In questo modo, il colosso americano vestirebbe i primi tre giocatori del mondo (oltre ad alcuni delle migliori promesse come Bernard Tomic e Grigor Dimitrov).ù
Djokovic ha sempre apprezzato il fatto di essere sponsorizzato da un brand come Tacchini, per il quale rappresenta il principale testimonial, mentre in Nike la visibilità sarebbe in parte oscurata dalle ingombranti figure di Roger Federer e Rafael Nadal. Tuttavia, questo era un problema due anni fa, prima che il serbo riuscisse ad arrivare in cima al ranking mondiale. Ora, non dovrebbe più temere la concorrenza, considerando che Nike lo metterebbe allo stesso livello degli altri due fuoriclasse, creando una linea a lui dedicata. Certo, per Nike si tratterebbe di aggiungere un'ulteriore linea e un altro logo, dopo il mitico RF di Federer e il toro di Nadal. Ma vorrebbe anche dire monopolizzare il mercato di uno degli sport più globali del pianeta. Per adesso si tratta solo di rumors ma è probabile che allo stesso Djokovic piacerebbe essere protagonista di spot tv e campagne pubblicitarie che Nike è in grado creare ad hoc per il suo personaggio e che invece Tacchini non si può permettere. E chissà, magari Nike riuscirebbe anche a convincerlo a vestire un completo che non debba giocoforza riprendere i colori della Serbia, scelta che ha onestamente un po' stancato.