C’è più stupore che voglia di commentare la decisione di Roger Federer, che salterà gli ultimi mesi dell’anno e tornerà solo nel 2017. Le Olimpiadi avranno un campo di partecipazione così così. “Credo che le assenze saranno soprattutto per la paura del virus Zika” dice Jacopo Lo Monaco. Si parla anche di Canadian Open, dei successi di Fognini e Lorenzi e delle scelte dei giovani italiani. 

Fognini e Lorenzi alla riscossa. La programmazione dei giovani italiani.

PRIMO BLOCCO – La breaking news di giornata è l’annuncio di Roger Federer: lo svizzero ha messo fine al 2016 agonistico e lo rivedremo solo l’anno prossimo. In assenza di elementi concreti per commentare, se non il suo comunicato, l’unica esclamazione possibile è: “peccato!”. Con la sua assenza, il torneo olimpico rischia di essere sempre meno importante. “Ma credo che le assenze siano dovute soprattutto alla paura del virus Zika – dice Jacopo Lo Monacole Olimpiadi sono un evento speciale, che andrebbe sempre vissuto. Avete sentito della distribuzione di preservativi agli atleti?”. Nel frattempo si gioca il Canadian Open, dove gli occhi sono puntati soprattutto su Djokovic. Tutto farebbe pensare a una sua semifinale contro Raonic, mentre tra le donne il torneo è apertissimo. Potrebbero essere favorite le giocatrici che non saranno alle Olimpiadi, magari anche Camila Giorgi. L’impresa di Shapovalov contro Kyrgios è stata favorita dall’imbarazzante prestazione dell’australiano.

SECONDO BLOCCO – Fabio Fognini e Paolo Lorenzi hanno regalato due buoni successi all’Italia. Si è acceso il dibattito sul valore dei tornei di Umago e Kitzbuhel. “La verità è che ci sono diversi ATP 250 con più o meno questo valore – dice Jacopo – sicuramente Fognini ha mostrato una superiorità maggiore rispetto a quella di Lorenzi. Probabilmente a Umago il senese non sarebbe arrivato in fondo. Però è straordinario sul piano fisico e mentale, per quanto debba migliorare dritto e servizio”. Dibattito sulla programmazione dei giovani italiani: meglio giocare i challenger sulla terra rossa oppure investire su se stessi, costruendosi la famosa “corazza” di cui parlava anni fa Cristiano Caratti? “Bisogna valutare caso per caso, però credo sia fondamentale costruirsi una buona classifica – conclude Jacopo – inoltre è importante abituarsi a giocare e vincere i punti importanti”. A chiudere, due parole sulla programmazione televisiva delle Olimpiadi.