Podcast a tre voci per raccontare della Rogers Cup, vinta da Novak Djokovic e Simona Halep. Il concetto del Virtual Combined è stato sostanzialmente abbandonato. Curiosità canadesi, tra baby fenomeni, racchette incordate male e giornalisti tifosi. Olimpiadi: meno appeal di Londra, ma è presto per parlare di ridimensionamento. Per l’Italia sarà dura artigliare una medaglia.
Le tante incognite olimpiche. L’Italia ha speranze di medaglia?
PRIMO BLOCCO – Spazio interamente dedicato a quello che ci ha lasciato la Rogers Cup di Toronto-Montreal. Vanni Gibertini, presente al torneo femminile, ci racconta di come i due tornei siano sempre più separati tra loro. Non è azzardato dire che il progetto del Virtual Combined, sbandierato qualche anno fa, sia fallito. Il torneo è andato a Novak Djokovic, bravo ad approfittare di alcune assenze pesanti e perfetto nel tenere a distanza le poche insidie. Secondo Jacopo Lo Monaco è tornato ad essere “impressionante”, e sarà il favorito numero 1 alle Olimpiadi. Più prudente Vanni: “Direi che l’ho visto al 60-65%“. Curiosità canadesi: la grande speranza Denis Shapovalov e il “caso Zheng”, con la racchetta incordata 10 libbre (4,5 chili) meno del richiesto, con tanto di sconfitta per la cinese.
SECONDO BLOCCO – Rogers Cup femminile: vince la Halep, ma al termine di una brutta finale in cui entrambe hanno giocato piuttosto male. “Per questo la rumena non mi convince per i grandi appuntamenti, perché in uno Slam arrivano spesso momenti difficili contro grandi giocatrici” dice Jacopo. Di certo, a Montreal i giornalisti rumeni al seguito hanno esagerato nelle manifestazioni di tifo verso la loro connazionale. Chiudiamo il discorso sulla Rogers Cup con il consueto “Angolo di Genie Bouchard”, tipico di ogni puntata con ospite Vanni. Arrivano le Olimpiadi: la speranza più concreta di medaglia per l’Italia sarebbe il doppio Errani-Vinci, che però a Montreal ha perso subito. “Tra loro vedo un rapporto assolutamente tranquillo, mi sembra ci sia un buon feeling – racconta Vanni – però i meccanismi del doppio sembrano un po’ arrugginiti: forse avrebbero dovuto riprendere prima“. Secondo Jacopo, il loro rendimento in doppio potrebbe essere condizionato da quello che faranno in singolare. A Rio mancheranno tanti protagonisti: il torneo ha perso molto in appeal, e forse arriveranno altri forfait. Ad esempio, è in dubbio la presenza di Rafael Nadal. Sia Jacopo che Vanni concordano sul fatto che Rio sarà meno competitiva rispetto a Pechino e Londra, “ma è troppo presto per dire che il tennis alle Olimpiadi è in declino. Aspettiamo 1-2 edizioni. La verità è che il prestigio del torneo olimpico è dettato dall’interesse dei grandi giocatori, che in questo momento c’è“. Per adesso, le donne sembrano mostrare un maggiore interesse per i Giochi. Chi potrebbe essere una sorpresa? Secondo Vanni, conterà molto l’esperienza. Jacopo punta qualche nome, ma ricorda che è impossibile fare pronostici prima dell’uscita dei tabelloni. Italia? Medaglia difficile, se non improbabile. E Seppi-Fognini avrebbero più chance di Errani-Vinci.
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