A sette giorni dallo Us Open, prevalgono i nomi di Serena Williams e Roger Federer. Ma se Serena "può soltanto battersi da sola", Federer è "appena" il secondo favorito a New York. La crisi di Nadal e lo spettro di un ritiro. I top-100 di Cecchinato e la distribuzione dei punti ATP.Cincinnati ha confermato la superiorità di Serena Williams sul resto del gruppo. Secondo Jacopo, a New York può soltanto battersi da sola. Tra gli uomini, nonostante la vittoria di Federer a Cincinnati, Djokovic è ancora il favorito. Federer potrebbe avere qualche problema sulla lunga distanza, ma in Ohio ha offerto uno spettacolo sublime.
Ok,ha vinto tre tornei e quasi certamente si qualificherà per il Masters, ma lo spagnolo ha abituato a ben altri risultati. Se dovesse proseguire nel suo declino, che decisioni potrebbe prendere? E' così assurda l'idea di pensare al ritiro se dovesse essere negativo anche nel 2016?
Marco Cecchinato entra tra i top-100 giocando quasi soltanto i challenger italiani. Meritava il piazzamento? "Certo, perché i punti li ha – dice Jacopo – ma andrebbero ripristinati i bonus point per dare il giusto valore alle singole vittorie". Un buon numero di giocatori può essere utile per costruire un top-10? E se chi ha fatto scelte meno ambiziose avesse avuto ragione?
A sette giorni dallo Us Open, i protagonisti si chiamano Serena Williams e Roger Federer. Tra le donne, l'americana si è messa alle spalle la delusione di Toronto vincendo a Cincinnati: sembra avere le carte in regola per dominare le avversarie. Nessuna sembra essere al suo livello. "Può battersi da sola" dice Jacopo Lo Monaco. Tra gli uomini, il torneo va a Roger Federer: lo svizzero ha esaltato con una tattica super-aggressiva che gli ha dato una vittoria importante contro Novak Djokovic. "Il serbo mi è sembrato un po' passivo, come se aspettasse l'atteggiamento dell'avversario. Può essere vincente, ma è molto dispendioso". Da parte sua, Federer ha impressionato per il ritmo mantenuto nel corso del torneo. "Le risposte in controbalzo sono uno spettacolo, però deve stare attento a utilizzarle. A New York non potrà mantenere quel ritmo sulla lunga distanza. Ma credo che sia il secondo favorito alle spalle di Djokovic".
Nel secondo blocco c'è spazio per Rafa Nadal e la sua crisi di risultati. Lo spagnolo non riesce ad essere competitivo ad altissimi livelli e non è detto che ci ritorni. Se davvero non dovesse farcela, avrebbe senso continuare a giocare? O sarebbe meglio lasciar perdere? "Se io fossi in lui – dice Jacopo – mi ritirei se il 2016 fosse analogo al 2015". Ma cosa può dargli la vita al di fuori del tennis? La sua accademia sarà sufficiente?
A chiudere, riflessioni sul tennis italiano di seconda fascia. Marco Cecchinato ha raggiunto i top-100 giocando quasi esclusivamente i tornei challenger e senza battere giocatori di livello. Lo meritava? "Visto che ha raccolto i punti lo merita, ma la distribuzione dei punti non è corretta. Certo, avere tanti giocatori può favorire l'arrivo di un top-10. E i tanti tornei in Italia possono aiutare in questo senso". E se tutti questi tornei in Italia fossero un limite per crescere? "Non hai la controprova: se Volandri e Starace avessero optato per scelte più ambiziose, magari non avrebbero ottenuto il loro best ranking: per avere più competitività sul cemento, magari ci avrebbero perso sulla terra".
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