L'ennesimo successo di Novak Djokovic fa riflettere sulle ragioni del suo dominio: non c'è dubbio che l'omologazione delle superfici gli abbia dato una grossa mano. Arriva la finale di Davis, tra paure per la sicurezza e l'assenza di Aljaz Bedene.Con le superfici di 30 anni fa, Djokovic dominerebbe?
La Coppa Davis della paura…senza Bedene
Dopo qualche settimana di stop, riecco il nostro Podcast con Jacopo Lo Monaco. Tante riflessioni sugli argomenti del momento.
PRIMO BLOCCO – Le ATP World Tour Finals hanno sancito l'ennesimo successo di Novak Djokovic. I campi sono sempre più simili tra di loro e questo aiuta il serbo, la cui combinazione gioco-fisico è perfetta per il tennis di oggi. Solo Federer può metterlo in difficoltà, mentre tutti gli altri sono distanti, fino a diventare comprimari. Se oggi si giocasse con le superfici degli anni 80, cosa succederebbe al ranking ATP? Jacopo: "Sarei curioso di vedere se i migliori cambierebbero il loro modo di stare in campo su superfici molto diverse tra loro". Nadal ha ragione quando chiede di giocare il Masters su superfici diverse?
SECONDO BLOCCO – Arriva il weekend finale di Coppa Davis. C'è paura per il rischio terrorismo, ma la Gran Bretagna è arrivata a Gent. Se la sicurezza non è garantita al 100%, è giusto mandare avanti una competizione sportiva? In casa Gran Bretagna non c'è Aljaz Bedene: la decisione sulla sua ammissibilità è stata rinviata a marzo. Jacopo: "Per me un atleta deve rappresentare soltanto una nazione". I casi simili, compresi quelli recenti che hanno riguardato l'Italia.
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