Settimana da favola per Martina Trevisan: la tennista toscana trionfa nel derby azzurro con Lucia Bronzetti e conquista l’accesso in finale nel WTA 250 di Rabat, la prima della sua carriera
Una settimana da favola per Martina Trevisan: la tennista toscana trionfa nel derby contro Lucia Bronzetti, grazie allo score di 6-3 6-3, e conquista l’accesso alla finale del WTA 250 di Rabat, la prima della sua carriera nel circuito maggiore. Xiaodi Yu, Garbine Muguruza, Arantxa Rus e proprio Bronzetti: questo l’ordine delle avversarie sconfitte, dopo una prima parte di 2022 in cui aveva ottenuto solo un successo ai danni di tenniste tra le prime 100 del ranking. A proposito: da lunedì sarà almeno numero 68 del mondo, a sole due posizioni dalla sua miglior classifica di sempre (raggiunta ad agosto 2021). L’ultimo ostacolo che la separa dal titolo porta il nome di Claire Liu, tennista statunitense che ha sfruttato il ritiro di Anna Bondar: le due non si sono mai affrontate in carriera e, comunque vada, avremo una nuova campionessa nel circuito maggiore.
Il primo parziale si gioca sul filo di lana fino al 3-3, con le due tenniste già abili a strappare il servizio all’avversaria e autrici di scambi ricchi di lotta ed intensità. Da quel momento, però, l’abilissima Trevisan riesce ad incartare tatticamente Bronzetti, sfruttare le sue piccole difficoltà fisiche (viste le tante maratone che ha dovuto superare la romagnola) e a conquistare i game finali, chiudendo 6-3. Nella seconda frazione, la situazione peggiora ulteriormente per la numero 83 del mondo, che finisce sotto di un break già nel terzo game e rischia, in più occasioni, di vedere il divario allargarsi ulteriormente: alla fine, la tennista toscana è bravissima a non tremare nel momento della verità e la vittoria arriva, dopo 1 ora e 29 minuti, con il punteggio di 6-3 6-3, suggellata da un sorriso commovente. Per l’Italia del tennis, si rompe un digiuno di finali, dal momento che quella di Martina è la prima stagionale tra ATP e WTA: un digiuno simile non si registrava dal 1993.