Nel Gruppo A trionfi netti di Maria Sakkari sulla polacca Iga Swiatek e di Paula Badosa, che ha concesso appena quattro games ad Aryna Sabalenka, prima testa di serie della rassegna.

Risultati sorprendenti nella seconda giornata delle Akron WTA Finals di Guadaljara. Ci si attendeva infatti tanto equilibrio nei due match del Gruppo A ed invece ci sono stati due successi netti da parte di Maria Sakkari e della spagnola Paula Badosa.

Le greca, al suo esordio alle Finals, non ha lasciato scampo alla vinctrice del Roland Garros 2020 Iga Swiatek, battendola con un perentorio 6-4 6-2 in un’ora e 27 minuti di gioco. La nativa di Atene ha sempre mantenuto il controllo degli scambi da fondocampo ed ha sfruttato appieno i ben 29 errori non forzati della sua avversaria. Inoltre la Sakkari ha potuto contare anche sull’eccezionale rendimento della sua prima di servizio. Quando è entrata (27 volte nel match) la prima top 10 greca della storia ha conquistato ben 26 punti, ossia il 96% di punti. Una statistica folle, se si pensa alle capacità in risposta della sua avversaria. Quest’ultima però, in particolare in questa situazione di gioco, si è dimostrata impotente e ciò ha portato la testa di serie numero 4 alla terza vittoria su tre precedenti. Al termine del match, Swiatek si è infine lasciata andare in un pianto liberatorio, naturale sfogo dopo un match estremamente negativo.

La Badosa, invece, mostra per l’ennesima volta in questo 2021 la propria versione deluxe e lascia appena quattro games (6-4 6-0) alla prima testa di serie della rassegna messicana Aryna Sabalenka in poco più di un’ora e un quarto di gioco. Nell’unico precedente, quest’anno a Cincinnati, la spagnola si era imposta al tie-break del terzo. In questo caso al contrario ha lasciato le briciole alla sua avversaria, nonostante la partenza tutt’altro che brillante. Sabalenka è stata infatti la prima a portarsi avanti di un break. Dal 4-2 e palla del 5-2 in suo favore, tuttavia, la 23enne di Minsk è stata surclassata dalla potenza e dalla maggiore solidità della sua avversaria, che ha conquistato ben 10 giochi di fila, nonché il match. Questo dominio, da metà primo parziale in poi, è giustificato anche dai numeri. La numero 2 di Spagna ha vinto più punti con la prima (71% contro il 65% della semifinalista di Wimbledon), è andata molto meglio anche con la seconda (54% contro il 31% della sua avversaria) ed infine il dato più eloquente è quello sulle palle break. L’iberica ha sfruttato tutte le cinque chance avute all’interno del match in ribattuta mentre la numero 2 del mondo appena 1 su 7. Questi dati spiegano meglio il netto successo della nativa di Manhattan, che vince il suo settimo match di fila nel circuito e si candida come un’assoluta mina vagante di questa edizione delle Finals messicane,