Nella finale del WTA 500 di Chicago, Ons Jabeur si spegne quando sembrava vicina al traguardo: Muguruza, dal canto suo, gioca un’ottima partita e vince con merito in tre set, agguantando il nono titolo della sua carriera
Show di Garbine Muguruza nella finale del WTA 500 di Chicago! La spagnola, autrice di un cammino non particolarmente provante per giungere all’atto conclusivo del torneo, risponde ai dubbi in merito al suo stato di forma, sfoderando una prestazione lussuosa contro Ons Jabeur, sconfitta in rimonta con il punteggio di 3-6 6-3 6-0. La spagnola, grazie a questo successo, si porta alla posizione numero 6 del Ranking e della Race to Guadalajara e supera quota 3.000 punti conquistati nel 2021, bottino che non era così cospicuo dal 2017, stagione in cui Muguruza divenne anche numero 1 del mondo. Il suo palmarès, già ricco grazie alle vittorie di Roland Garros, Wimbledon e dei WTA 1000 di Pechino, Cincinnati e Dubai, si completa anche con un torneo di categoria 500.
La tennista di origini venezuelane parte piuttosto contratta e soffre l’inizio super di Jabeur, la quale fa valere la sua migliore manualità e tiene altissima la qualità del suo gioco. Alla fine, è solo un break a fare la differenza, ma la spagnola non riesce mai ad essere competitiva in risposta. Il secondo set non sembra riservare sorprese rispetto a quanto visto fino a quel momento: dopo una serie iniziale di break e controbreak, è la tunisina, spinta da tutto il tifo del pubblico, a tentare la prima fuga. Sul più bello, tuttavia, la luce della numero 16 del mondo si spegne completamente e il dritto si inceppa. Ciò aiuta Muguruza dal punto di vista psicologico: l’iberica, autrice, fin lì, di una prestazione onesta ma non indimenticabile, porta il suo livello alle stelle e inizia a regalare un vero e proprio show sul cemento di Chicago. Recuperi di rovescio miracolosi, risposte aggressive e profonde, lob millimetrici e discese a rete intelligenti: questa la ricetta con cui la campionessa 2016 del Roland Garros rovina i piani di Jabeur, vince gli ultimi dieci giochi del match e conquista il nono titolo della sua superba carriera.