Serena Williams batte Nuria Parrizas Diaz e torna alla vittoria nel WTA 1000 di Toronto dopo 430 giorni di digiuno, spettacolare prestazione di Simona Halep contro Donna Vekic

L’età è solo un numero per una campionessa come Serena Williams, anche se non vince un match da 430 giorni: l’ex numero 1 del mondo, oggi senza ranking a causa della mancanza di partite, interrompe il suo digiuno e, a 40 anni, dà ufficialmente il via ad un nuovo – e non per questo meno emozionante – capitolo della sua infinita e straordinaria carriera, per descrivere la quale anche gli aggettivi prima utilizzati sembrerebbero riduttivi. La statunitense batte Nuria Parrizas Diaz 6-3 6-4 e vince il suo incontro numero 818, qualificandosi per il secondo turno del WTA 1000 di Toronto. Una partita che è stata più combattuta di quanto può dire il punteggio e in cui la 23 volte campionessa Slam, pur mostrando difficoltà naturalmente dovute all’età e ad un po’ di ruggine nei meccanismi, ha saputo regalare scambi bellissimi e momenti di sensazioni palpitanti, quelle che solo un’atleta come lei sa regalare. L’americana, che in Canada ha vinto il trofeo nel 2001, 2011 e 2013, adesso affronterà una tra Belinda Bencic, anche lei ex campionessa della manifestazione, e Tereza Martincova.

Prima di Serena, il Campo Centrale di Toronto è stato inaugurato da una prestazione a dir poco stellare di un’altra leggenda del nostro sport, Simona Halep, la quale si è sbarazzata di Donna Vekic per 6-0 6-2 e ha centrato il successo numero 450 della sua carriera, il numero 180 in tornei WTA 1000 e il numero 22 in Canada, luogo che l’ha vista trionfare nel 2016 e nel 2018. La rumena ha letteralmente dominato tutti i 61 minuti della sfida e ha avuto chance per portare a casa persino quei due miseri giochi concessi alla malcapitata croata, che, entrata in tabellone con lo status di lucky loser, possiamo affermare senza dubbio che, in fin dei conti, così fortunata non è stata. Al secondo turno, l’ex numero 1 del mondo troverà la vincente del match che vedrà opposte la cinese Shuai Zhang e la spagnola Cristina Bucsa.